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Gli archeologi usano l’intelligenza artificiale per decifrare le antiche pergamene quasi perdute a causa del vulcano

by Tim

Un’eruzione mortale del famoso Vesuvio, avvenuta 2.000 anni fa, distrusse innumerevoli manufatti antichi. Ma più di 1.800 rotoli di papiro sono sopravvissuti all’inferno, scoperti nel 18° secolo nel villaggio di Ercolano, situato nell’odierna Campania.

Gli archeologi ritengono che i rotoli contengano storie e informazioni a lungo ritenute perdute per sempre e gli scienziati hanno cercato di trovare un modo per accedere alla scrittura senza poterli srotolare. I precedenti tentativi hanno lasciato le pergamene disintegrate in polvere o hanno fatto sì che la scrittura svanisse immediatamente quando esposta agli agenti atmosferici. È nata così la Vesuvius Challenge, una gara per accedere agli scritti arrotolati nella carta antica.

Quest’anno, i vincitori della sfida 2023 sono stati un gruppo di ricercatori che ha utilizzato intelligenza artificiale, scansioni TC non distruttive e altre tecniche specializzate. Il team stima di essere riuscito a scansionare e tradurre circa il 5% di una pergamena.

“Dieci mesi fa abbiamo lanciato la Vesuvius Challenge per risolvere l’antico problema dei Papiri di Ercolano, una biblioteca di pergamene fritta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.”, ha dichiarato il cofondatore della Vesuvius Challenge Nat Friedman, ex CEO di Github. “Oggi siamo felicissimi di annunciare che il nostro folle progetto è riuscito. Dopo 2.000 anni, possiamo finalmente leggere i rotoli”.

A causa del loro delicato stato carbonizzato, i rotoli rappresentavano una sfida formidabile per gli studiosi. Per svelarne il contenuto è stata necessaria la convergenza di competenze nella tecnologia delle scansioni TC, nella visione computerizzata e nell’apprendimento automatico, avviata da Friedman, Daniel Gross e Brent Seales. Gross è un investitore tecnologico che in precedenza è stato partner di Y-Combinator e ha guidato le attività di intelligenza artificiale di Apple, mentre Seals è titolare della cattedra di scienze dell’Università del Kentucky e professore di scienza dei dati.

Pergamene ricostruite. Immagine: Vesuvius Challenge

Pergamene ricostruite. Immagine: Vesuvius Challenge


Il team vincitore era guidato da Luke Farritor, uno studente ventunenne dell’Università del Nebraska-Lincoln e stagista di SpaceX, che ha sviluppato un algoritmo di apprendimento automatico in grado di discernere le sottili sfumature testuali all’interno dei rotoli sigillati, un’impresa che in precedenza era sfuggita agli studiosi. La rete neurale di Farritor ha differenziato meticolosamente tra aree inchiostrate e aree bianche del papiro, portando alla luce oltre dieci caratteri greci, tra cui “porphyras”, che significa “porpora”.

Questo risultato è valso a Farritor il premio “prime lettere” nel concorso Vesuvius Challenge, ponendo le basi per una decifrazione più completa dei rotoli.

Altri due studiosi hanno condiviso il premio con Farritor: Youssef Nader, uno studente di dottorato, e Julian Schilliger, che ha sviluppato una tecnica di segmentazione che ha reso possibile la mappatura del papiro.

Insieme, hanno utilizzato tre distinte architetture di modelli per sfruttare l’intelligenza artificiale, evitando al contempo il problema comune dell'”overfitting” (riprodurre sempre lo stesso input) e dell’allucinazione. Il loro approccio rigoroso ha permesso agli studiosi di accedere a pensieri e saggezza conservati per due millenni.

Il trio ha ricevuto 700.000 dollari per il risultato ottenuto.

Il rotolo, ora parzialmente decifrato, è uno scorcio di un antico discorso filosofico, che riflette in particolare la convinzione epicurea del piacere come bene supremo. Il rotolo approfondisce l’intricata relazione tra la disponibilità di beni, come il cibo, e il piacere che essi procurano. L’autore antico confuta l’idea che la scarsità aumenti il piacere. In un estratto del testo, l’autore afferma: “Come anche nel caso del cibo, non crediamo subito che le cose che sono scarse siano assolutamente più piacevoli di quelle che sono abbondanti”.

La pura filosofia greca anticipata di due millenni grazie alla potenza dell’intelligenza artificiale.

L’intera operazione è stata anche open source, quindi il lavoro di Nader, Farritor e Schilliger nella Vesuvius Challenge potrebbe segnare una nuova era nella conservazione e nell’interpretazione dei testi antichi.

Il prossimo passo? Scannerizzare e decifrare fino al 90% dei rotoli – e chi ci riuscirà vincerà 100.000 dollari.

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