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Ex dipendente di Deutsche Bank si dichiara colpevole di frode in criptovalute

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Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Rashawn Russell, ex banchiere d’investimento della Deutsche Bank, si è dichiarato colpevole di appropriazione indebita di fondi da parte di investitori che erano stati attirati dalla promessa di rendimenti significativi dal trading di criptovalute.

La dichiarazione di colpevolezza di Russell arriva dopo che in aprile era stato accusato di aver orchestrato un elaborato schema di frode. Ora rischia fino a 30 anni di carcere, oltre all’obbligo di pagare una restituzione superiore a 1,5 milioni di dollari.

Russell ha sfruttato l’interesse degli investitori nei mercati delle criptovalute per perpetrare un piano di frode ai danni di clienti che si fidavano di lui”, ha dichiarato il procuratore Breon Peace in un comunicato. “La rapida condanna in questo caso sottolinea l’impegno di questo ufficio nel ritenere responsabili i cattivi attori nei mercati degli asset digitali”.

Uno schema di frode sofisticato

Secondo i documenti del tribunale e i dettagli presentati durante l’udienza di patteggiamento, tra il novembre 2020 e l’agosto 2022 Russell, ex banchiere d’investimento e broker registrato presso la Financial Industry Regulatory Authority, è stato coinvolto in uno schema fraudolento.

Ha ingannato gli investitori affinché mettessero i loro soldi nel suo R3 Crypto Fund, assicurando loro falsamente che i loro fondi sarebbero stati utilizzati per investimenti in criptovalute che avrebbero prodotto profitti significativi e talvolta garantiti.

In realtà, una parte sostanziale dei fondi degli investitori è stata sottratta da Russell per il suo guadagno personale, per il gioco d’azzardo e per ripagare gli investitori precedenti. Come risultato dello schema di Russell, almeno 29 investitori hanno subito perdite per almeno 1,5 milioni di dollari.

Nell’ambito dello schema, ha dichiarato il Dipartimento di Giustizia ad aprile, “Russell ha mentito agli investitori sullo stato dei loro investimenti e ha falsificato diversi documenti che ha inviato agli investitori”.

A un certo punto, Russell avrebbe inviato a un investitore un’immagine manipolata del saldo bancario, presumibilmente presa dal sito web di una banca, indicando falsamente una notevole liquidità disponibile. In un altro caso, quando un investitore ha tentato di recuperare il proprio investimento, Russell non ha trasferito i fondi e ha invece inviato all’investitore una falsa conferma di bonifico bancario, che raffigurava falsamente la restituzione del denaro dell’investitore.

Secondo l’accusa di aprile, lo schema ingannevole di Russell si rivolgeva a “numerosi individui, tra cui i suoi amici, ex compagni di università ed ex colleghi di [un] istituto finanziario”, la cui identità è nota al Gran Giurì.

La pagina LinkedIn di Russel, ora cancellata, mostrava che lavorava sia presso JP Morgan che presso Moody’s, oltre che presso Deutsche Bank, dove ha lavorato come analista bancario dal luglio 2018 prima di essere promosso ad associato nel luglio 2020.

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