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La rete Celsius potrebbe essere vicina al valore predefinito

by Thomas

Secondo le analisi di diversi osservatori su Twitter, la piattaforma Celsius Network potrebbe essere prossima all’insolvenza nei confronti dei suoi utenti. Sebbene queste ipotesi debbano essere trattate con estrema cautela, è necessario informare sui rischi connessi.

Celsius sospettato di essere vicino al default

Negli ultimi giorni, su Twitter, diversi osservatori hanno evidenziato prove che suggeriscono che la piattaforma Celsius Network potrebbe non pagare i suoi utenti nelle prossime settimane.

Il tempo condizionale è importante nei fatti presentati in questo articolo, perché potremmo non avere a disposizione tutti i fatti. Tuttavia, è importante tenere informata la comunità sui possibili rischi di questo caso.

Secondo l’utente Twitter yieldchad, solo il 27% della posizione di Celsius in Ethereum (ETH) è liquido. Il resto della riserva corrisponderebbe a stETH e ETH2, cioè a gettoni che rappresentano ETH, che sono conservati nello smart contract ETH 2.0 e che saranno rilasciati solo dopo che la blockchain sarà passata al proof-of-stake (PoS):

Pertanto, in caso di ritiro massiccio e in base a queste informazioni, Celsius non è in grado di onorare la posizione dei suoi clienti sull’ETH. Sebbene la possibilità di vendere stETH contro ETH sia possibile, il pool di liquidità su Curve (CRV) è leggermente sbilanciato al momento.

Il valore totale bloccato (TVL) su Curve è di 1,5 miliardi di dollari sulla coppia stETH/ETH. Ciò significa che Celsius non sarebbe in grado di vendere in fretta i suoi presunti 445.000 stETH, il cui valore di oltre 785 milioni di dollari causerebbe uno squilibrio totale tra i due asset.

L’uso del prestito

Un altro utente di Twitter ha analizzato l’attività di diversi indirizzi che attribuisce alla rete Celsius. La sua conclusione è stata che la piattaforma stava prendendo in prestito liquidità per soddisfare i prelievi dei suoi utenti:

Alex Mashinsky, fondatore della piattaforma, ha risposto alle accuse contenute nel tweet affermando che Celsius stava approfittando dei bassi tassi di mercato per prendere in prestito liquidità. Al contrario, la società presta liquidità quando i tassi sono favorevoli.

Nella finanza decentralizzata (DeFi), le strategie che prevedono il prestito e l’indebitamento di liquidità sono comuni, per massimizzare i rendimenti. Non si tratta quindi di una pratica allarmante in quanto tale. Tuttavia, è vero che contribuisce a rendere tali fondi meno liquidi, con conseguente perdita di agilità.

E questo?

Non è solo Celsius Network a rischiare il default in caso di ritiro massiccio di liquidità. Proprio come accadrebbe con una banca tradizionale, è potenzialmente un rischio che devono affrontare le altre piattaforme centralizzate del nostro ecosistema.

D’altra parte, anche se questo campanello d’allarme può essere infondato, a causa della mancanza di una visione globale della situazione, vale comunque la pena di prendere le misure, soprattutto dopo gli eventi di Terra.

Inoltre, è molto probabile che Celsius Network, come altre piattaforme, abbia registrato perdite su UST e non abbia ancora comunicato in modo esaustivo su questo argomento.

Inoltre, in un’indagine trasmessa da Bloomberg, si apprende che un indirizzo, collegato alla piattaforma, ha venduto massicciamente UST all’inizio dell’autunno. Questa azione, che ha contribuito al crollo, può essere attribuita alla politica di gestione del rischio della società, che ha preferito registrare le perdite piuttosto che aspettare.

Sebbene le piattaforme centralizzate offrano la comodità di generare facilmente rendimenti, non possiamo mai essere sicuri al 100% di come vengono allocati i nostri fondi. Di conseguenza, è importante tenere presente che questa pratica non è priva di rischi e che potremmo perdere parte o tutto il nostro investimento.

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