Nonostante un quadro fondamentale che rimane molto vincolante per gli asset rischiosi del mercato azionario (mercato azionario e mercato delle criptovalute), un’inflazione resistente e una probabilità non trascurabile di recessione nei prossimi 12 mesi, il prezzo del bitcoin si mantiene lateralmente al di sotto della principale resistenza tecnica di $25300. Diamo un’occhiata ai fondamentali e ai grafici.
Il forte legame del bitcoin con il costo del denaro e l’andamento del dollaro USA
L’inflazione è ancora il nemico pubblico numero uno dei mercati finanziari da 18 mesi a questa parte. La sua impennata verticale iniziale e il suo attuale declino, considerato ancora troppo lento dalle Banche Centrali, mantengono i costi di finanziamento ad un livello molto alto e con una tendenza al rialzo.
In realtà è abbastanza sorprendente (una buona sorpresa) che il mercato delle criptovalute sia riuscito a mostrare una certa resistenza di fronte all’ultimo aggiornamento del tasso di inflazione degli Stati Uniti. Quest’ultimo è certamente sceso dal 6,5% (annualizzato e per l’indice dei prezzi CPI) al 6,4%, ma la spinta al ribasso sta rallentando. Tra l’altro, nella sessione di venerdì 24 febbraio (anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina) si terrà l’aggiornamento dell’indice dei prezzi PCE, il più seguito dalla Federal Reserve (FED) statunitense.
Affinché la ripresa rialzista del prezzo del Bitcoin (BTC) continui, è necessario vedere l’evoluzione del calo del tasso di inflazione nel tempo.
Ma torniamo al punto. Nel mio articolo della scorsa settimana, ho evidenziato il legame molto forte tra l’evoluzione del prezzo delle criptovalute e l’evoluzione della liquidità netta complessiva all’interno del sistema finanziario occidentale. Quest’ultima è legata alle politiche monetarie praticate dalla FED e dalla BCE.
Al di sopra di questo fattore di liquidità netta globale, nell’architettura del trend di fondo del BTC, si trovano due chiavi di volta. Se si rimuovono questi due pezzi chiave, allora tutto crolla, essi sono:
- L’andamento del dollaro USA nel mercato forex;
- Il valore assoluto e la dinamica dei costi di finanziamento, in altre parole il ciclo dei tassi di interesse sul mercato.
Studiando l’andamento del prezzo del bitcoin negli ultimi 14 anni, è ormai chiaro che le principali fasi di mercato toro per il BTC sono legate ai periodi in cui il dollaro USA non è in forte rialzo rispetto al Forex e i tassi di interesse tendono a rimanere bassi.
Il primo grafico qui sotto rivela il forte legame tra queste due metriche e il BTC dall’inizio della crisi sanitaria nel 2020. Come si può notare, la relazione di correlazione inversa è piuttosto evidente.
In conclusione, affinché il prezzo del bitcoin superi la resistenza tecnica estrema di $25300, è indispensabile che i tassi di interesse del mercato non raggiungano nuovi record annuali nel breve termine.
Grafico che giustappone 3 informazioni: il prezzo del bitcoin in candele giapponesi settimanali, il dollaro USA sul Forex e il costo del denaro rappresentato dal tasso di interesse delle obbligazioni statunitensi a 2 anni.
Bitcoin, punto tecnico di breve termine
Torniamo ora all’analisi tecnica del prezzo del bitcoin che, mentre scrivo, si mantiene al di sotto della resistenza principale a 25300 dollari. Questo livello grafico rappresenta una soglia di cambiamento di polarità molto forte, i minimi della scorsa primavera e il picco del rimbalzo dell’estate 2022. Il mercato dovrebbe registrare una chiusura giornaliera significativa con volumi di trading per rompere questo blocco, il che non è un’impresa da poco.
Per riassumere, ecco i livelli grafici importanti del momento:
- L’area di supporto di $20000/$2.200 al di sotto della quale il rimbalzo verrebbe invalidato;
- Supporto di breve termine a 2300 dollari;
- Una resistenza importante a 25300 dollari.
Per divertimento, se la resistenza venisse violata, il prossimo livello significativo sarebbe a $28800.
Grafico che espone le candele giapponesi giornaliere del contratto future sul Bitcoin alla Borsa di Chicago
