Con le decisioni della SEC ancora in sospeso su tutte le richieste di ETF spot sul Bitcoin, diamo un’occhiata al ruolo decisivo di questa categoria di fondi molto specifica per tutte le asset class del mercato azionario. Ecco l’analisi tecnica di Vincent Ganne su Bitcoin (BTC)
I fondi ETF cambiano le carte in tavola per tutte le asset class del mercato azionario
Nella mia precedente analisi per TCN, ho chiesto senza mezzi termini se comprare il supporto di 25.000 dollari sul prezzo del bitcoin. Il mercato sembra aver risposto affermativamente durante la sessione di trading di martedì 29 agosto. Tuttavia, il dado è ben lungi dall’essere tratto da un punto di vista tecnico, per non parlare del quadro fondamentale esterno, che rimane quanto mai restrittivo.
Ma restiamo concentrati sulle notizie immediate specifiche dell’ecosistema, con il tema caldo degli ETF Bitcoin spot. Il gigante dei fondi di criptovalute Grayscale ha ottenuto una vittoria legale contro la SEC, l’autorità di regolamentazione del mercato azionario statunitense, mentre si attende ora che la SEC si pronunci sulle richieste di autorizzazione agli ETF presentate da altre società, in particolare da BlackRock.
Naturalmente, al momento in cui scriviamo non vi è alcuna garanzia che le risposte della SEC saranno tutte positive, ma è davvero così importante o l’ecosistema sta esagerando un po’? La risposta, o almeno la mia risposta, è chiaramente no.
Dovete essere certi del fatto che gli ETF, grazie alle somme colossali gestite e all’ampia ammissibilità fiscale di cui godono, sono stati, sono e saranno sempre un “game changer” per tutte le classi di attività sul mercato azionario.
Questo vale per il mercato obbligazionario, per il mercato azionario, per il mercato dei cambi (in misura minore per quest’ultimo) e per il mercato delle materie prime. Dovrebbe essere così anche per il mercato delle criptovalute.
Prendiamo ad esempio il prezzo dell’oro. La domanda di questo bene si divide tra domanda industriale, domanda finanziaria e domanda delle banche centrali (in parti uguali nell’arco di un intero anno per le prime due). Gli ETF sull’oro rappresentano più di due terzi di tutta la domanda finanziaria di oro e hanno contribuito in modo determinante all’aumento del prezzo dell’oro dall’inizio del secolo.
Altro mercato, altra logica. In Giappone, invece, sono gli ETF azionari a contribuire in modo massiccio al trend e la Banca Centrale del Giappone (BoJ) sta addirittura arrivando ad acquistare ETF azionari giapponesi per sostenere il mercato.
In breve, se tutte (o alcune) le richieste di ETF Bitcoin spot dovessero essere convalidate dalla SEC, si tratterebbe di un potente fattore di sostegno all’aumento dei prezzi. Resta da vedere se la SEC di Gary Gensler deciderà di rovinare la festa giocando la carta delle nuove battaglie legali.
Istogramma che mostra afflussi e deflussi sull’ETF Bitcoin lungo di Proshares (BITO) su un periodo di 6 mesi
Sul fronte tecnico, il rimbalzo verso il supporto di 25.000 dollari deve essere qualificato
Il prezzo del bitcoin ha quindi rimbalzato dal supporto a 25.000 dollari, cancellando parte dello shock ribassista della massiccia sessione di liquidazione di giovedì 17 agosto. Questo rimbalzo illustra il ruolo di pivot grafico di questo livello di prezzo, ruolo che abbiamo regolarmente descritto su TCN.
Tuttavia, il rimbalzo dal supporto è una buona cosa, ma è solo il primo passo. Il secondo passo necessario, la rottura di una resistenza tangibile, non è ancora presente nell’azione dei prezzi per sostenere la ripresa del trend rialzista annuale.
È la resistenza a 28.700 dollari che dobbiamo superare per tornare finalmente ad attaccare i record annuali. In assenza di un tale segnale, i giochi tecnici non sono finiti e il mercato può ancora andare a caccia di liquidità più in basso.
Grafico realizzato con il sito TradingView che mostra le candele giapponesi settimanali e giornaliere per il contratto future sul BTC alla Borsa di Chicago
