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Gli investigatori bulgari affermano che la “criptoregina” è stata uccisa nel 2018

by Patricia

La caccia alla famigerata “CryptoQueen”, Ruja Ignatova, ha preso una piega oscura quando un’indagine condotta dall’emittente bulgara Bird ha riferito che è stata uccisa nel 2018, citando documenti che sarebbero stati trovati in possesso di un funzionario di polizia bulgaro assassinato.

Ignatova era a capo della truffa multimilionaria OneCoin ed è scomparsa dopo aver presumibilmente sottratto agli investitori ben 5 miliardi di dollari nel 2017. È stata inserita in elenchi internazionali di latitanti, tra cui i dieci più ricercati dell’FBI e l’elenco dei più ricercati d’Europa. Se il rapporto di Bird è vero, ha raggiunto questa notorietà l’estate scorsa, ovvero due anni dopo la sua presunta morte.

Secondo un articolo pubblicato il 17 febbraio, i giornalisti di Bird Dimitar Stoyanov e Atanas Tchobanov affermano che i documenti della polizia dimostrano che Ignatova è stata uccisa su ordine di un signore della droga a bordo del suo yacht. Il suo assassino, secondo una fonte non citata nel rapporto della polizia, era un socio della Ignatova, ma non ha detto se fossero coinvolti nella truffa di OneCoin.

Secondo Bird, il corpo della Ignatova è stato smembrato e gettato nel Mar Ionio, uno specchio d’acqua a sud dell’Adriatico tra Italia e Grecia.

La notizia è emersa nella stessa settimana in cui l’ex fidanzato della Ignatova, Gilbert Armenta, è stato condannato a cinque anni di carcere per il suo ruolo nella truffa OneCoin.

Va notato che i documenti della polizia citati nel rapporto affermano che la fonte che sostiene che Ignatova sia stata uccisa era in stato di ebbrezza in quel momento. TCN non è riuscita a contattare Bird per ulteriori commenti.

Nel mese di gennaio, una documentazione immobiliare londinese depositata presso il governo britannico ha lasciato intendere che la Igantova era ricomparsa. Il documento indicava la Ignatova come proprietaria effettiva di Abbots House Penthouse Limited, una società con sede a Guernsey che aveva acquistato un attico multimilionario nel sobborgo londinese di Kensington.

Ma mentre la documentazione britannica riporta il suo nome, la BBC ha affermato che l’elenco proviene dai procuratori in Germania e non dalla Ignatova.

Se Ignatova è ancora viva, deve rispondere di diverse accuse di frode telematica, associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica, frode sui titoli e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, ognuna delle quali prevede una pena massima di 20 anni di carcere federale.

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