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Il sindacato degli autori britannico pubblica una guida per “proteggere” il lavoro degli scrittori dall’intelligenza artificiale

by Patricia

Il sindacato degli scrittori britannici, la Society of Authors (SoA), ha pubblicato una guida pratica per gli operatori del settore che intendono proteggersi da una serie di effetti potenzialmente negativi dell’intelligenza artificiale, in quanto la tecnologia ha un impatto sulle industrie creative.

La guida riguarda principalmente l’uso contrattuale delle opere originali degli autori da parte di editori e case di produzione. Chiede agli scrittori di essere consapevoli di qualsiasi diritto sul loro lavoro o sulla loro immagine che potrebbero perdere nei loro contratti.

Gli interpreti e i narratori di audiolibri sono avvertiti di essere consapevoli del fatto che, permettendo la copia della loro voce, potrebbero potenzialmente compromettere il loro lavoro futuro, consentendo inavvertitamente a sofisticati sistemi di modellazione vocale di sostituirsi alle interpretazioni.

Il SoA chiede agli scrittori di prestare attenzione ai termini contrattuali di utilizzo del loro lavoro, a quanto tempo sarà conservato, a chi sarà consentito l’accesso, se sarà modificato/manipolato e se sono previsti meccanismi per invertire questi termini se le cose vanno male.

La guida consiglia inoltre di non permettere agli editori di “fare un uso sostanziale dell’IA per qualsiasi scopo in relazione al vostro lavoro” senza consenso. La guida elenca poi scopi come la correzione di bozze, l’indicizzazione, la traduzione e il fact-checking e afferma che ci sono “dubbi sull’attuale livello di competenza offerto dall’IA”.

Infine, la SoA avverte che il lavoro memorizzato sui servizi cloud può essere utilizzato per lo sviluppo e l’addestramento di algoritmi di apprendimento automatico.

AI e scrittori

Al picchetto, lo sceneggiatore e produttore televisivo Josh Friedman ha definito l’IA una “macchina plagiatrice”, mentre l’attrice e informatica Justine Bateman ha scritto su Twitter che l’IA nelle industrie creative deve essere affrontata “ora o mai più”. Bateman ha aggiunto: “Credo che questa sia l’ultima volta che un’azione sindacale sarà efficace nel nostro settore”.

Questa settimana, il Giappone ha preso una prima posizione in merito, quando un parlamentare del principale partito di opposizione ha chiarito, durante una riunione del Comitato di supervisione finanziaria giapponese, che l’utilizzo di set di dati per l’addestramento di modelli di IA non viola la legge giapponese sul copyright. Ciò significa che gli addestratori di IA possono raccogliere dati pubblici senza dover chiedere il permesso ai proprietari.

I rischi non hanno impedito agli artisti di altri settori creativi di abbracciare la tecnologia e di utilizzare i loro prodotti per addestrare i modelli di IA. La star dell’electro-pop e creatrice di NFT, Grimes, ha recentemente offerto una divisione equa delle royalties a chiunque utilizzi la sua voce per creare una hit generata dall’IA. La sua proposta ha suscitato anche l’interesse del cantante degli Avenged Sevenfold M. Shadows, che ha definito l’IA uno “strumento incredibile” per i musicisti.

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