Home » NFT: i marchi generano centinaia di milioni di dollari da token non fungibili

NFT: i marchi generano centinaia di milioni di dollari da token non fungibili

by Patricia

Non è un segreto che molti marchi famosi stiano entrando nel mercato dei token non fungibili (NFT). Si tratta di una svolta lucrativa per loro, con milioni di dollari in gioco. Ma nel lotto, è Nike che sembra beneficiare maggiormente di questo nuovo vettore di crescita.

Un cambio NFT redditizio per i grandi marchi

Noah Levine, uno studente di Stanford, ha raccolto molti dati su Dune Analytics per farsi un’idea di come i grandi marchi stiano operando nel settore dei token non fungibili (NFT):

Vengono presi in esame 12 marchi famosi e i dati evidenziano diversi elementi come il fatturato al momento della vendita iniziale, o le royalties raccolte al momento della rivendita sul mercato secondario in particolare:

Figura 1: Ricavi generati dai principali marchi attraverso i loro progetti NFT

Figura 1: Ricavi generati dai principali marchi attraverso i loro progetti NFT


Non sorprende che sia il settore della moda quello più rappresentato, con un podio composto da Nike, Dolce & Gabbana, ma anche Tiffany & Co. grazie alla sua recente collezione di ciondoli a tema CryptoPunks. Tuttavia, possiamo trovare anche il settore della birra con il gruppo AB InBev rappresentato da Budweiser e Bud Light, o il settore automobilistico con McLaren.

Tuttavia, sembra che Nike sia in testa, e di gran lunga rispetto ai suoi concorrenti. Da quando è entrato nel settore, il marchio ha generato 93 milioni di dollari di vendite per conto proprio. Da allora ha incassato quasi altrettanto in royalties.

Nike e il suo appetito per le NFT

Le varie collezioni di NFT di Nike ammontano a 67.500 transazioni e hanno prodotto un volume di mercato secondario di 1,29 miliardi di dollari. CLONE X è la collezione più calda con quasi 780 milioni di dollari solo di volume. Le sue royalties di rivendita del 5% hanno quindi generato quasi 39 milioni di dollari per RTFKT e, di conseguenza, per Nike.

Per quanto riguarda le suddette royalties, osserviamo una chiara accelerazione in primavera seguita da un profondo rallentamento dall’inizio dell’estate:

Figura 2: royalties accumulate da Nike sui suoi NFT

Figura 2: royalties accumulate da Nike sui suoi NFT


In concreto, questo rallentamento non è specifico di Nike, ma dipende dall’andamento generale del mercato nella seconda metà del 2022.

Naturalmente, se tutte le cifre citate finora sono significative, ricordiamo che per Nike sono solo una goccia nel mare. Infatti, nell’ultimo esercizio finanziario conclusosi a maggio, l’azienda ha registrato un fatturato di 46,71 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Tuttavia, vale la pena notare la crescita sempre più pronunciata dei token non fungibili, il cui business non rappresentava quasi nulla nemmeno due anni fa. Non c’è dubbio che i marchi di oggi stiano facendo da apripista e che queste varie iniziative diventeranno sempre più diffuse nel corso degli anni, man mano che il Web3 decollerà.

Related Posts

Leave a Comment