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La BitLicense della California spingerà le società di criptovalute fuori dallo Stato?

by Thomas

La Quando New York ha abbandonato la sua legge nel 2015, è stata accolta con furia dall’industria degli asset digitali. Kraken, uno dei più grandi marchi americani di criptovalute, l’ha definita “ripugnante” all’epoca ed è stata una delle tante aziende – insieme a Bitfinex e LocalBitcoins – a lasciare completamente lo Stato.

Anche Coinbase, il più grande exchange americano di criptovalute, ha criticato la legge per la sovrapposizione di obblighi federali contro il riciclaggio di denaro (AML) e ha suggerito delle modifiche. (Quest’anno Coinbase ha pagato una multa di 50 milioni di dollari alle autorità di regolamentazione per “significative mancanze nel suo programma di conformità”).

Ma la BitLicense californiana sarà diversa? Secondo alcuni operatori del settore, forse. Il consulente legale generale di Coinbase, Paul Grewal, ha dichiarato di essere “incoraggiato” da come stanno andando le cose.

Prima le preoccupazioni: lo stato americano della California ospita un quarto delle aziende blockchain del Paese, tra cui grandi aziende come Block di Jack Dorsey (che non ha risposto alla nostra richiesta di commento). Il timore iniziale è che, come nel caso della BitLicense di New York, regole poco chiare possano allontanare le società di asset digitali.

Nella sua forma attuale, il disegno di legge “proibirebbe a una persona di fare affari con gli asset finanziari digitali” a meno che non vengano soddisfatti determinati criteri. I criteri sono piuttosto rigidi e richiederebbero l’ottenimento di una licenza da parte del Dipartimento per la protezione e l’innovazione finanziaria per poter operare.

Gli esperti hanno dichiarato al TCN che l’attuale formulazione del disegno di legge è ambigua. I termini potrebbero essere “involontariamente etichettati”, ha dichiarato al TCN il vice direttore degli affari governativi del Crypto Council for Innovation, Peter Herzog.

Potrebbe anche accadere che i sistemi decentralizzati abbiano bisogno di una licenza solo perché i loro contratti intelligenti hanno una funzione di pausa di emergenza. Inoltre non è chiaro se i token non fungibili (NFT) saranno inclusi e cosa accadrà alle monete stabili non fungibili.

La borsa ha aggiunto in un’e-mail a TCN che non ha intenzione di lasciare lo stato.

La posizione di Kraken sulla proposta di legge californiana è molto più moderata rispetto a quella che aveva definito la legislazione di New York “una creatura così turpe e crudele”. L’azienda di San Francisco ha dichiarato a TCN che “continuerà a lavorare con i legislatori californiani e con il Dipartimento per la protezione e l’innovazione finanziaria per garantire che i nostri clienti californiani continuino ad avere accesso a servizi di altissima qualità”.

Anche la società di software e blockchain Consensys, che impiega gran parte del suo personale in California, ha dichiarato di tenere d’occhio la proposta di legge. Bill Hughes, senior counsel e direttore degli affari normativi globali di Consensys, ha dichiarato a TCN che, sebbene la legislazione finanziaria sia “quasi sempre ambigua”, l’azienda sta tenendo d’occhio i progressi del disegno di legge.

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