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Il Parlamento europeo approva la proposta di legge sui contratti intelligenti – È fattibile?

by Tim

Il Parlamento europeo ha votato a favore di una proposta di legge sui contratti intelligenti. La proposta di legge, che fa parte del Data Act, mira a rimodellare i contratti intelligenti in modo che possano essere “fermati” o “resettati”. Tuttavia, la formulazione della legge proposta è ambigua e gli esperti temono che possa mettere a rischio i contratti intelligenti nella DeFi e limitare l’innovazione nel settore della blockchain.

La proposta di legge dell’UE prende di mira i contratti intelligenti

Con un voto di 500 a 23, il Parlamento europeo ha votato a favore di una proposta di legge che prende di mira gli smart contract, programmi basati su blockchain che consentono, tra l’altro, la distribuzione di applicazioni decentralizzate (dApp) o l’automazione di determinati processi.

Introdotto nell’ambito del Data Act, questo progetto mira a rimodellare i contratti intelligenti in modo che possano essere “fermati” o “resettati”. In altre parole, si tratterebbe semplicemente di rompere l’immutabilità intrinseca dei contratti intelligenti, anche se il progetto di legge non è rivolto al settore delle criptovalute in particolare.

Tuttavia, interpellata da The Block, la consulente legale di ConsenSys Natalie Linhart si è detta ottimista sull’attuale formulazione del documento. Ha dichiarato:

“Consideriamo l’articolo 30 come una disposizione marginale applicabile agli smart contract che facilitano i trasferimenti di dati che coinvolgono i prodotti IoT, non quelli impiegati nelle applicazioni DeFi. “

Tuttavia, va notato che il disegno di legge dovrà ora essere discusso in sede di negoziati all’interno del Consiglio europeo e dei vari Stati membri dell’UE. Pertanto, la sua forma finale potrebbe cambiare e Natalie Linhart aggiunge che dobbiamo rimanere vigili a questo proposito:

“La definizione di requisiti sostanziali per lo sviluppo di blockchain limiterebbe l’innovazione e renderebbe l’UE un luogo poco accogliente per gli sviluppatori di software. “

Ma il progetto è preoccupante

Curve, uno dei principali protocolli di finanza decentralizzata dell’ecosistema, ha evidenziato l’impraticabilità del progetto nella sua forma attuale per la DeFi. Michael Lewellen, Head of Solutions Architect di OpenZeppelin, lo sostiene e aggiunge che un protocollo come Uniswap (UNI), tra gli altri, non sarebbe in grado di far fronte a questo tipo di domanda.

Su Twitter, l’accademico Thibault Schrepel mette in guardia dai pericoli del testo, che potrebbe “mettere a repentaglio i contratti intelligenti in una misura che nessuno può prevedere” se l’immutabilità dei contratti intelligenti viene effettivamente messa in discussione.

Inoltre, sottolinea una certa mancanza di chiarezza nel testo, che parla di “contratti intelligenti per la condivisione dei dati”, una definizione che deve essere perfezionata o potrebbe applicarsi a tutte le classi di contratti intelligenti.

Infine, secondo lui, resta da stabilire chi potrà “tagliare” uno smart contract, come propone il testo:

“È il creatore del contratto smart? Le autorità pubbliche? I tribunali? Se il Parlamento europeo vuole andare avanti con l’articolo 30, le versioni future dovrebbero almeno chiarire che solo il creatore di uno smart contract può rescinderlo”.

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