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Il dollaro scende: un segnale di ripresa rialzista per le criptovalute?

by Patricia

Da metà settembre, il Dollar Index ha registrato una tendenza al ribasso e un calo del 9% circa. Si tratta di un rallentamento dell’inflazione e quindi di una potenziale stretta monetaria imposta dalla Federal Reserve (FED) statunitense. Si tratta di un segnale di rimbalzo rialzista per il Bitcoin (BTC) e altre criptovalute?

Indice del dollaro (DXY) in caduta libera

Due mesi dopo aver toccato un massimo di 114 punti, il Dollar Index continua la sua fase discendente. L’indice, che tiene conto del valore del dollaro rispetto a un paniere di altre sei valute, è sceso del 9% circa. Attualmente è a 104 punti, il minimo da giugno.

Il calo dell'indice del dollaro da metà settembre

Il calo dell’indice del dollaro da metà settembre


Il motivo principale del calo è la svolta dell’inflazione statunitense. Nell’ottobre 2022, i prezzi al consumo sono aumentati del 7,7% su base annua, rispetto all’8,2% di settembre e al record del 9,1% di giugno. In altre parole, l’inflazione sembra essersi raffreddata.

In secondo luogo, il presidente della Federal Reserve (FED) statunitense, Jerome Powell, ha annunciato mercoledì che i rialzi dei tassi saranno meno significativi in futuro. Come promemoria, questo corrisponde ai tassi di interesse pagati dalle banche commerciali alla Federal Reserve per prendere in prestito denaro (e quindi investire nei mercati).
Come si può notare, più alti sono i tassi della FED, meno le banche vogliono prendere in prestito per investire. I mercati rischiosi (azioni o criptovalute) scendono e i beni rifugio (oro o dollaro) salgono. Se questi tassi scendono, dovremmo aspettarci il fenomeno opposto.

Alcuni ritengono che l’inflazione negli Stati Uniti abbia raggiunto il picco massimo e che la politica monetaria della FED debba allentarsi in futuro. In altre parole, ne stanno approfittando per uscire da rifugi sicuri come il dollaro (spiegando la caduta) per riesporsi a mercati rischiosi (criptovalute, per esempio).

Un segno di rimbalzo per le criptovalute?

Non c’è dubbio che il mercato delle criptovalute dipenda dall’ambiente macroeconomico. La crisi di Covid e il conflitto russo-ucraino lo hanno dimostrato: le criptovalute non sfuggono per il momento al loro status di asset rischiosi, anche se il Bitcoin (BTC) è destinato a essere un rifugio sicuro.

In questo senso, un rallentamento della stretta monetaria imposta dalla FED da diversi mesi (per far fronte all’inflazione) potrebbe quindi significare un ritorno di liquidità verso mercati rischiosi come quello delle criptovalute. O almeno questo è ciò che si aspettano molti investitori.

Un top dell’indice del dollaro e un suo indebolimento potrebbero essere il segno di un punto di minimo del Bitcoin e di un ritorno alla forza. Tanto più che i fondamentali, evidenziati dall’analisi on-chain del nostro esperto Prof. Chain, mostrano che la capitolazione è vicina e che il bitcoin è altamente sottovalutato.

È davvero così? Si tratta di un dibattito che divide gli analisti. Da un lato, alcuni confermano l’analisi di cui sopra, mentre altri la negano. Per questi ultimi, il calo dell’indice del dollaro è solo un ritracciamento che consentirà un movimento al rialzo ancora più forte.

In effetti, l’inflazione è in calo, ma le cifre sono ancora estremamente elevate. Gli Stati Uniti non hanno registrato un tale aumento dei prezzi al consumo dal 1982. Per invertire davvero la tendenza, la FED dovrà certamente continuare la sua politica di rialzo dei tassi.

Di conseguenza, l’indice del dollaro probabilmente tornerà a salire e il prezzo del Bitcoin dovrà aspettare un po’ prima di ricominciare a salire.

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