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Il Bitcoin è una copertura contro il rischio di fallimento delle banche?

by v

Il comportamento del prezzo del bitcoin è stato sorprendente nell’ultima settimana e la recrudescenza del rischio bancario negli Stati Uniti e in Europa. I fallimenti bancari negli Stati Uniti e le difficoltà della banca Credit Suisse sembrano aver attirato i capitali verso il bitcoin. Diamo un’occhiata ai fondamentali e ai dati tecnici

La caduta dei titoli bancari statunitensi ed europei sostiene il bitcoin

È una domanda che si ripropone sempre più spesso negli ultimi giorni: il Bitcoin (BTC) è una copertura contro il rischio bancario che è tornato in auge negli Stati Uniti e in Europa?

La risposta a questa domanda è chiaramente negativa. D’altra parte, i fallimenti delle banche statunitensi e le enormi difficoltà del Credit Suisse (che tra l’altro sono molto vecchie e che potranno prendere in prestito 50 miliardi dalla BNS, la Banca Centrale Svizzera) hanno generato un arbitraggio favorevole per il mercato delle criptovalute, essenzialmente a favore del prezzo del Bitcoin.

Queste difficoltà delle banche commerciali sono la conseguenza dell’aumento verticale dei tassi d’interesse di riferimento delle Banche Centrali da un anno a questa parte per combattere l’inflazione, che ha portato a un calo del prezzo delle obbligazioni, molto presenti nei bilanci delle banche.

Il Bitcoin non è una copertura contro il rischio di fallimento delle banche, nel senso che semplicemente non è paragonabile :

  • Bitcoin non è un istituto di deposito;
  • Bitcoin non è un istituto di credito;
  • Bitcoin non è un istituto di investimento.

D’altra parte, è certo che Bitcoin non può fallire (a meno che non venga interrotto il mining, un cigno nero a cui non vale la pena pensare) e che chiunque detenga BTC può convertirlo in valuta fiat in qualsiasi momento. In breve, i fondi sono sicuri, il che va paragonato alla cosiddetta garanzia bancaria europea di 100.000 euro per conto corrente.

In breve, il prezzo del bitcoin è entrato a far parte del gruppo di attività finanziarie considerate “rifugio sicuro”, proprio come l’oro, l’argento o il franco svizzero sul mercato dei cambi.

All’interno dello stesso mercato delle criptovalute, si è verificato un chiaro arbitraggio delle altcoin a favore del bitcoin, come dimostra l’aumento della posizione dominante del BTC. Infine, l’incertezza che circonda le stablecoin potrebbe aver generato uno spostamento di capitali verso il BTC.

È quindi indiretto che i fallimenti bancari abbiano permesso un netto rimbalzo del prezzo del bitcoin, che si trova nuovamente di fronte alla grande resistenza tecnica di 25300 dollari.

Grafico che giustappone gli indici del settore bancario/finanziario dei mercati azionari statunitensi ed europei

Grafico che giustappone gli indici del settore bancario/finanziario dei mercati azionari statunitensi ed europei

Si romperà finalmente il blocco tecnico di $25300

Il rally del prezzo del bitcoin dopo l’annuncio del salvataggio della FED e il repeg dell’USDC è stato impressionante. Ha combinato un’azione verticale dei prezzi con un volume di scambi molto elevato, ma alla fine si è tornati al punto di partenza.

Il mercato è ancora una volta in contatto con la principale resistenza tecnica a 25.300 dollari, un livello che deve essere rotto sulla base di (almeno) una chiusura giornaliera per vedere un ulteriore rialzo.

Se la resistenza verrà superata, il mercato riempirà un gap ribassista aperto tra 27.000 e 29.000 dollari. Se fallisce di nuovo, il trading range 20.000$/ 25.000$ continuerà a svilupparsi.

Grafico che mostra le candele giapponesi settimanali (a sinistra) e giornaliere (a destra) per il contratto future sul bitcoin alla Borsa di Chicago

Grafico che mostra le candele giapponesi settimanali (a sinistra) e giornaliere (a destra) per il contratto future sul bitcoin alla Borsa di Chicago

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