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Moneta Meme Charlie Munger schizza del 31.000% dopo la morte dell’odiatore di Bitcoin

by v

Non c’è voluto molto perché i degen danzassero sulla tomba dell’odiatore di criptovalute e consigliere di Warren Buffett Charlie Munger, morto ieri all’età di 99 anni.

Infatti, dopo l’annuncio della scomparsa del vicepresidente della Berkshire Hathaway, ci sono voluti meno di 15 minuti perché una memecoin di Munger (MUNGER) facesse il suo debutto sull’exchange decentralizzato Uniswap. Questi intrepidi riflessi degeneri sembrano aver dato i loro frutti: Il token basato su Ethereum è salito del 409% nelle ultime 24 ore, secondo GeckoTerminal. Poco dopo il lancio, il token era salito di oltre il 31.500%.

Per essere chiari, a MUNGER mancano ancora sei decimali per valere più di un centesimo: al momento in cui scriviamo si trova a soli 0,00000001884 dollari. È anche molto volatile e ha già subito un calo del 34% nell’ultima ora. Ma questo non ha impedito ai commercianti di meme coin avvelenati dall’ironia di pompare il token con 3,57 milioni di dollari di volume di scambi da ieri. Attualmente la moneta ha una capitalizzazione di mercato di poco superiore ai 132.000 dollari, anche se anche questa cifra è già in calo.

Come avrebbe preso il defunto Munger la notizia che la sua scomparsa ha arricchito le tasche di almeno qualche appassionato di “shitcoin”? Probabilmente non molto bene.

Le monete di Meme hanno una storia ricca e storica di sfruttamento delle notizie dell’ultim’ora per pompare gettoni altamente speculativi di origine discutibile. Proprio la scorsa settimana, un gettone CZ appena coniato, creato all’indomani delle scioccanti dimissioni di Changpeng Zhao da amministratore delegato di Binance, ha registrato un’impennata del 18.000%.

Questo movimento di prezzo, tuttavia, ha un prezzo elevato: Le monete meme come MUNGER sono abitualmente “spazzate via” dai loro creatori anonimi, che ritirano la liquidità e lasciano gli investitori con le mani in mano.

Tali mosse potrebbero essere condannate come “enormemente stupide”, “malvagie”, “non buone” o “molto pericolose”. Ma questo non è niente che Munger non abbia già detto.

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