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Cosa sta succedendo davvero a Binance?

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Voci, FUD, problemi reali: in questi giorni è stato difficile capire cosa stia realmente accadendo sulla piattaforma di scambio di Binance. Al di là della tempesta mediatica, c’è davvero motivo di preoccuparsi? Facciamo il punto della situazione

Binance: cosa succede sulla più grande piattaforma di trading

Dalla caduta del gigante FTX, c’è stata molta sfiducia nelle piattaforme di trading. E Binance, la borsa più grande del mondo, non è immune. La piattaforma ha visto sollevare dubbi sulle sue prove di riserva, soprattutto da quando la società che l’ha verificata ha smesso di offrire i suoi servizi.

Come promemoria, Binance ha intrapreso una serie di iniziative per dimostrare la propria stabilità finanziaria: la piattaforma ha pubblicato pubblicamente gli indirizzi dei suoi portafogli, ha contribuito al suo fondo di emergenza, ha creato un fondo comune con altre società e ha effettuato un audit per dimostrare che stava effettivamente detenendo i bitcoin (BTC) dei suoi clienti.

Ma questo sembra non essere stato sufficiente. Diversi elementi hanno riacceso la sfiducia della comunità. In primo luogo, un’intervista a Changpeng Zhao, che è sembrato visibilmente a disagio quando gli è stato chiesto da un giornalista. Il video, che è stato ampiamente condiviso su Twitter, mostra un esitante CEO di Binance quando gli viene chiesto se può ottenere 2 miliardi di dollari dalla sua piattaforma.

Tuttavia, come hanno sottolineato diversi commentatori, Changpeng Zhao non stava parlando di prelievi da parte degli utenti, ma di un importo versato da FTX a Binance, che alla fine potrebbe essere restituito:

Il “FUD” intorno a un possibile ritiro di 2 miliardi di dollari si basa quindi su un contesto parzialmente troncato. Soprattutto perché Binance ha effettuato 3,6 miliardi di dollari di prelievi la scorsa settimana, apparentemente senza particolari problemi.

La società di revisione di Binance cessa i servizi, CryptoQuant viene in soccorso

Ma la polemica si è riaccesa nel fine settimana, quando si è diffusa la notizia che Mazars, la società che si occupa della revisione contabile di Binance, ha rimosso la pagina della società dal suo sito web… E ha smesso di fornire servizi alle società di criptovalute. Un punto considerato preoccupante dalla comunità, che dimostra la difficoltà per le società di criptovalute di mostrare le proprie credenziali. Almeno, questo è ciò che ha detto Changpeng Zhao – a torto o a ragione – quando ha spiegato che le grandi società di revisione non sono adatte alle società di criptovaluta.

Nel frattempo è arrivata la società di analisi CryptoQuant, che ha affermato che le riserve di Binance sono conformi, gestite nel modo consueto e non in linea con quelle di FTX. Ha inoltre sottolineato che la piattaforma non è sovraesposta al proprio token, a differenza di FTX: le sue riserve in BNB corrispondono a circa il 10% delle riserve totali.

Cosa possiamo imparare da tutto questo? Ci sono certamente alcuni punti di preoccupazione da tenere d’occhio, ma non significano necessariamente che Binance sia in pericolo. Tra questi, le risposte un po’ evasive di Binance, l’inaspettata partenza di Mazars e il fatto che la società non dispone ancora di una revisione contabile completa.

D’altra parte, va sottolineato che gli indirizzi di Binance sono disponibili per la consultazione da diverse settimane e sembravano corrispondere alle dichiarazioni della società fin dall’inizio. Un punto che è stato sottolineato anche da CryptoQuant, che ha evidenziato l’apparente salute di Binance. Anche gli sforzi della più grande piattaforma di scambio per mostrare una buona salute sono evidenti, e la creazione di diverse riserve lo conferma.

Lasciamo a ciascuno il compito di trarre conclusioni, ricordando che i periodi di forti emozioni non sono necessariamente quelli che ci permettono di avere la visione più chiara di un’entità. L’utilizzo di portafogli “freddi” consente inoltre di limitare i rischi: un fatto da tenere presente in questi tempi di incertezza.

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