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EU Delays Vote on Crypto Regulations Amid Bitcoin Energy Debate

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The European Parliament has delayed a vote on crypto regulations over an ongoing debate about proof-of-work crypto mining.

Il Parlamento europeo ha ritardato il voto sulla direttiva MiCA (Markets in Crypto Assets) a causa dei timori che possa essere “mal interpretato come un divieto de facto di Bitcoin” per questioni che riguardano le richieste di energia dell’industria.

La MiCA, un atto di regolamentazione del mercato molto atteso che mira all’industria delle criptovalute, era inizialmente prevista per un voto il 28 febbraio 2022. Tuttavia, il presidente del comitato economico, Stefan Berger, ha annunciato la cancellazione del voto su Twitter.

La ragione principale di questo è stata la modifica dell’ultimo stadio del futuro status delle blockchain proof-of-work (PoW) come Bitcoin ed Ethereum. Alcuni hanno interpretato questi cambiamenti come un potenziale divieto per queste blockchain.

Berger ha twittato che le discussioni intorno al MiCA hanno indicato che “singoli passaggi del progetto di relazione possono essere male interpretati & intesi come un divieto POW”. Ha aggiunto che sarebbe “fatale” se il Parlamento europeo “mandasse il segnale sbagliato con un voto in queste circostanze”.

Europa e crypto mining

Questa non è la prima volta che l’Europa ha lottato con l’impatto ambientale del mining di criptovalute proof-of-work.

L’anno scorso, il regolatore dei servizi finanziari svedese, Finanspektionen, ha chiesto un divieto sul mining ad alta intensità energetica.

Infatti, il regolatore è arrivato a dire che il mining di criptovalute proof-of-work era una minaccia alla capacità della Svezia di soddisfare gli obblighi dell’Accordo di Parigi.

“La Svezia ha bisogno dell’energia rinnovabile mirata dai produttori di criptovalute per la transizione climatica dei nostri servizi essenziali, e l’aumento dell’uso da parte dei minatori minaccia la nostra capacità di soddisfare l’Accordo di Parigi”, ha detto il regolatore al tempo.

“Il mining ad alta intensità energetica delle attività cripto dovrebbe quindi essere vietato”. Questa affermazione – che è arrivata a caldo dopo la conferenza COP26 dell’anno scorso in Scozia – è stata condivisa anche dall’Agenzia svedese per la protezione dell’ambiente.

Inoltre, l’Autorità europea per i titoli e i mercati ha anche chiesto un divieto sul proof-of-work mining a gennaio.

Erik Thedeen, vice presidente dell’ESMA (e direttore generale di Finansinspektionen) ha detto al Financial Times che il mining di Bitcoin era diventato una “questione nazionale” in Svezia.

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