Il mercato delle criptovalute è partito con uno dei migliori risultati degli ultimi 14 anni, con il Bitcoin in crescita del 28% e l’Ether (ETH) del 31%. Questa prima parte del mercato toro di gennaio sta alimentando il dibattito sull’eventuale fine del mercato orso in atto dal novembre 2021. Ecco due grafici che dovete conoscere per partecipare a questo dibattito.
La forza relativa tra Bitcoin e il mercato azionario di Wall Street
È stato un inizio d’anno quasi inaspettato per il mercato delle criptovalute, che era così preso dalle implicazioni sulla fiducia del caso FTX. Mentre il mercato azionario ha registrato un forte rimbalzo dallo scorso ottobre e il dollaro USA ha ceduto oltre l’11%, la capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute è sprofondata a causa dei deflussi di capitale dalle piattaforme centralizzate.
Il forte inizio d’anno rialzista delle criptovalute (+28% per il prezzo del bitcoin e +31% per il tasso ETH/USD) sta quindi recuperando il ritardo su altri asset rischiosi del mercato azionario e cancellando gli effetti ribassisti del calo di inizio novembre scorso.
Ma questo è sufficiente per sostenere la fine del mercato orso in atto dal novembre 2021? Si noti che per alcuni il mercato orso è iniziato nella primavera del 2021 con le prime inversioni rialziste sui tassi di interesse nel mercato del credito.
In effetti, l’ascesa del mercato da 16.000 a 21.000 dollari vede la prima violazione della resistenza in oltre 15 mesi, accompagnata da un’inversione rialzista in varie misure di volume, impegno e partecipazione (che rispecchia il rimbalzo del patrimonio in gestione del primo ETF di criptovalute al mondo, BITO).
Non si tratta certo di una nuova corsa al rialzo, dato l’altissimo livello di incertezza fondamentale, ma credo sia corretto affermare che il mercato orso si è neutralizzato. La sfida è ora quella di dimostrare che la zona di prezzo 19.000$/20.000$ ha recuperato il suo status di supporto, poiché la rottura di questa zona sarebbe la prova che il mercato ha sperimentato solo un rimbalzo del gatto morto.
A favore della fine del mercato orso, ci sono molte divergenze rialziste attive nei dati settimanali, come quella sul rapporto Bitcoin/S&P500.
Grafico che rivela il rapporto di forza relativa tra il mercato azionario statunitense e il prezzo del bitcoin (il mercato azionario statunitense è rappresentato dall’indice azionario S&P 500)
La curva percentuale di drawdown di Bitcoin rispetto al suo precedente ATM
Rendiamo omaggio alla metodologia tecnica prezzo/momento, poiché nelle ultime settimane si sono verificate numerose divergenze tecniche rialziste tra l’azione del prezzo e il suo primo derivato. Se guardate i miei video ogni martedì, utilizzo l’indicatore tecnico RSI per rappresentare il momentum del mercato, ossia la sua velocità di fondo. Queste divergenze rialziste hanno quindi prodotto il loro effetto di rimbalzo tecnico; ve ne mostro uno molto rilevante sul grafico sottostante.
Questo grafico mostra la curva settimanale (i punti si aggiornano alla fine di ogni settimana, quindi questo grafico ha un intervallo di medio-lungo termine) del calo percentuale del prezzo del bitcoin dal suo precedente massimo storico (ATH). Su questo grafico si può notare una superba divergenza rialzista con l’indicatore tecnico RSI, che anche in questo caso ha prodotto perfettamente il suo effetto rialzista con il rimbalzo del 28% del BTC.
Per dare maggiore validità a queste divergenze, dovremmo ora vedere BTC rompere la resistenza a 21.500 dollari, il livello di prezzo prima del crollo di FTX.
Grafico che espone la curva di drawdown percentuale del prezzo del Bitcoin dal suo precedente massimo storico
