Home » Spotify testa l’integrazione di NFT e portafogli Web3

Spotify testa l’integrazione di NFT e portafogli Web3

by Tim

Qualche mese dopo che Spotify ha iniziato a integrare i token non fungibili (NFT) nella sua piattaforma, sta facendo un altro passo verso Web3. Il gigante dello streaming musicale ha annunciato una partnership con diverse collezioni di NFT per consentire ai titolari di accedere a playlist speciali.

Spotify sperimenta con gli NFT

Mercoledì 22 febbraio, Overlord, che sta costruendo un ecosistema di token attorno all’intrattenimento, ha annunciato una partnership con Spotify. La playlist creata dalla comunità è ora disponibile sulla piattaforma di streaming musicale per tutti gli utenti in possesso di un token non fungibile (NFT) della collezione Creepz.

Gli altri partecipanti a questo progetto pilota sono le comunità di Fluf, Moonbirds e Kingship. Per tre mesi, i possessori di NFT di una di queste collezioni avranno accesso a una playlist speciale, che comprende brani dei Queen, Missy Eliott, Snoop Dogg e Led Zeppelin.

Per il momento, gli utenti francesi non saranno interessati. Spotify sta testando queste funzioni solo per gli utenti Android di Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Australia e Nuova Zelanda.

Detto questo, si tratta di un primo esempio di applicazione pratica degli NFT sulla piattaforma di streaming. In effetti, nel maggio 2022, Spotify è stata molto vaga quando ha annunciato l’intenzione di integrare gli NFT. Stiamo imparando qualcosa in più su come potrebbe essere la piattaforma in futuro

Web3 e musica

Questo annuncio del gigante svedese dello streaming avrà avuto qualche effetto sul mercato delle criptovalute. Ad esempio, il token nativo di Viberate (VIB) è salito del 34% in 24 ore, mentre AUDIO di Audius è salito del 3,5% nello stesso periodo.

Sono sempre più numerose le iniziative che mettono insieme il mondo del Web3 e l’industria musicale. L’obiettivo è quello di risolvere i problemi inerenti a questo settore e di aiutare gli artisti a sviluppare la loro attività nelle migliori condizioni possibili.

Ottenere finanziamenti è un problema reale e spesso gli artisti devono accettare contratti poco remunerativi con le grandi case di produzione o le etichette. Grazie alle NFT e alle funzioni di prestito decentralizzato, le piattaforme come Opulous rendono più facile la raccolta di fondi per i progetti.

Finora, Spotify ha semplicemente offerto agli artisti la possibilità di creare un NFT e di pubblicarlo sul proprio profilo. Tuttavia, in futuro, è ipotizzabile che la piattaforma possa consentire l’acquisto di un token che rappresenti una parte delle royalties di un musicista.

Anche per quanto riguarda il rapporto tra artisti e fan si aprono molte opportunità. Sarebbe possibile tokenizzare momenti importanti: la partecipazione a un concerto, il segno che un fan ha ascoltato un artista nelle prime ore del mattino, ecc.

Related Posts

Leave a Comment