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Regolamentazione delle criptovalute: Coinbase porta la SEC in tribunale, dando un ultimatum

by Patricia

Coinbase, uno dei più grandi exchange di criptovalute, ha ingaggiato un braccio di ferro con la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense in merito alla chiarezza normativa per le criptovalute sul territorio americano. Coinbase ha intentato una causa per costringere la SEC a rispondere alla sua petizione che chiede regole chiare per operare in condizioni ottimali.

Coinbase attacca frontalmente la SEC

L’infinito braccio di ferro tra Coinbase e la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense dovrebbe presto portare a qualcosa di concreto. Infatti, la borsa di Brian Armstrong ha intentato una causa contro la SEC in merito alla chiarezza normativa per le criptovalute sul territorio statunitense.

Nello specifico, Coinbase vuole costringere la SEC a rispondere alla sua petizione dello scorso luglio, che chiedeva letteralmente più regole per poter operare in condizioni ottimali. Una petizione alla quale, ad oggi, la SEC non si è degnata di rispondere, mentre il suo direttore, Gary Gensler, non smette di attaccare i vari attori del settore che accusa di non rispettare la legge.

Secondo Paul Grewal, consigliere generale di Coinbase, la SEC ha già respinto la petizione in questione, mentre ha aumentato le sanzioni contro vari operatori di criptovalute negli Stati Uniti, come Kraken o Paxos, per citarne solo alcuni, il che crea un’assurdità :

“Sulla base delle dichiarazioni pubbliche della SEC e delle attività di applicazione nel settore delle criptovalute, sembra che la SEC abbia già deciso di respingere la nostra petizione. Ma non ha ancora informato il pubblico. Pertanto, l’azione legale presentata oggi da Coinbase chiede semplicemente al tribunale di chiedere alla SEC di condividere la sua decisione. “

La SEC si perde nella sua stessa nebbia

Intervistato dal Financial Services Commitee il 18 aprile, Gary Gensler, solitamente così rapido nel definire tutte le criptovalute come “titoli”, si è trovato in qualche modo in imbarazzo quando gli è stato chiesto di determinare chiaramente se Ether (ETH) fosse effettivamente un titolo e non una merce. In effetti, non sapeva come rispondere e ha semplicemente evitato la domanda per più di due lunghi minuti.

Un atteggiamento che non fa altro che evidenziare la confusione normativa in cui la SEC si sta perdendo, mentre la maggior parte degli operatori è ampiamente aperta al dialogo con l’autorità di regolamentazione.

A questo proposito, Jesse Powell, il fondatore di Kraken, ha accusato la SEC di prendere deliberatamente di mira solo i buoni operatori per rallentare il loro sviluppo, mentre lascia evolvere le “cattive” società, come FTX, che, visto il bilancio redatto dalla sua nuova dirigenza, avrebbe dovuto essere bloccata da tempo per le numerose carenze.

Un’apertura al dialogo, peraltro, rinnovata attraverso il comunicato stampa di Coinbase da Paul Grewal:

“Quindi, fino a quando l’industria delle criptovalute non otterrà questa chiarezza, continueremo a fare ogni passo a nostra disposizione per ottenerla, incluso il deposito di oggi. Restiamo inoltre a disposizione della SEC e di tutte le nostre autorità di regolamentazione per dialogare in qualsiasi momento su questi temi”.

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