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Qualcuno ha appena pagato 400.000 dollari per questo NFT di Ethereum che ritrae Vitalik come giullare

by Patricia

Un dipinto NFT del cofondatore di Ethereum Vitalik Buterin vestito da giullare è stato venduto per 200 ETH, equivalenti a 392.308 dollari al momento della vendita, sul mercato secondario, dando un altro barlume di speranza all’ecosistema NFT, da tempo in crisi.

Il dipinto digitale, un NFT unico intitolato “EthBoy” realizzato dai criptoartisti Trevor Jones e il defunto pseudonimo Alotta Money, ha battuto i record quando è stato venduto all’asta nel novembre 2020 per ben 260 ETH, diventando all’epoca l’opera d’arte NFT più costosa mai venduta. In base alle fluttuazioni del prezzo dell’ETH negli anni successivi, tuttavia, il valore di quella vendita – circa 140.000 dollari all’epoca – è inferiore a quello della rivendita di questa settimana.

Quando “EthBoy” è stato coniato per la prima volta, è entrato in un ecosistema NFT molto diverso da quello odierno. I NFT di criptoarte e PFP hanno costantemente battuto i record di vendita durante la loro ascesa verso il crescendo della corsa al rialzo dei NFT del 2021.

Inoltre, criticamente, il nuovo medium è stato abbracciato con tanto entusiasmo da artisti tradizionali come Jones (un pittore di professione), grazie alla priorità data alle royalties dei creatori, tipicamente tra il 2,5% e il 10%, che venivano obbligatoriamente aggiunte a qualsiasi vendita secondaria di un NFT e date al creatore dell’opera.

Nell’ultimo anno, le tariffe per i creatori sono diventate il punto focale di una crisi crescente nell’ecosistema NFT in difficoltà. Un tempo considerate un incentivo fondamentale per gli artisti, applicato da tutti i principali marketplace di NFT, le tariffe sono ora diventate facoltative su piattaforme importanti come OpenSea, che hanno faticato molto ad attirare clienti e a mantenere stabili le entrate nell’attuale mercato negativo.

Sebbene “EthBoy” sia stato venduto questa settimana attraverso il marketplace OpenSea, sembra che il nuovo proprietario dell’NFT abbia scelto di pagare di propria iniziativa la tassa sul creatore dell’opera, pur non essendo obbligato a farlo. La royalty del 10% per il creatore, pari a 20 ETH, pagata automaticamente ad Async Art, la piattaforma che ha coordinato la creazione dell’opera, ha costituito essenzialmente una mancia di 39.230 dollari.

Quando “EthBoy” è stato coniato per la prima volta, i suoi creatori – allora intenzionati a dimostrare i punti di vendita unici delle vendite di opere d’arte on-chain – si sono impegnati a condividere un terzo delle commissioni del creatore generate dalle vendite future dell’opera d’arte con il primo acquirente del pezzo, in perpetuo.

Il primo proprietario, lo pseudonimo MaxStealth, si è tenuto stretto “EthBoy” dal 2020. Oltre al ricavo di base incassato ieri dalla vendita dell’opera, presto dovrebbe ricevere anche poco più di 13.000 dollari di ETH come quota della commissione per il creatore. È un assaggio allettante, ma potenzialmente presto superato, del potenziale economico del mercato dell’arte NFT.

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