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Criptovalute in Canada: le autorità impongono limiti di 30.000 dollari per l’acquisto di altcoin

by Thomas

Secondo i nuovi termini e condizioni della piattaforma di trading di criptovalute Newton, il Canada limita gli investimenti a 30.000 dollari all’anno. Anche se questo non riguarda tutti i beni o tutte le province del Paese, la notizia solleva interrogativi sulla libertà di disporre delle proprie finanze.

In Canada la legge limita gli investimenti in criptovalute

A seconda del Paese in cui ci si trova, a volte ci si lamenta della regolamentazione delle criptovalute, ma in Canada le leggi assumono talvolta la forma di restrizioni. Infatti, secondo i nuovi termini e condizioni di Newton, una borsa locale, gli investitori hanno un limite ai loro investimenti complessivi di 30.000 dollari canadesi all’anno.

Ci sono alcune sottigliezze in questa misura. Ad esempio, le seguenti attività non sono interessate da questi massimali:

  • Bitcoin (BTC);
  • Ethereum (ETH);
  • Litecoin (LTC);
  • Bitcoin Cash (BCH).

Allo stesso modo, non tutte le province del Paese sono sulla stessa lunghezza d’onda. Ad esempio, non sono interessati i seguenti elementi:

  • Alberta ;
  • Columbia Britannica;
  • Manitoba ;
  • Quebec.

Agli utenti di Newton viene chiesto di compilare un questionario per valutare la loro conoscenza delle criptovalute. Se le conoscenze sono sufficienti, verrà concesso loro l’accesso alla piattaforma e il limite di 30.000 dollari verrà ripristinato a ogni anniversario della compilazione del questionario.

Si noti anche che il “consumo latente” di questo limite è variabile. Ciò significa che se un utente ha acquistato 10.000 dollari di SOL, ad esempio, gli rimarranno logicamente 20.000 dollari di “credito”. Ma se vende 5.000 dollari, il credito verrà riadattato a 25.000 dollari. È importante capire che non si tratta di 30.000 dollari per altcoin, ma piuttosto di tutti gli asset ad eccezione di quelli menzionati sopra.

La conformità degli scambi

Queste misure rispondono infatti alle direttive della Ontario Securities Commission (OSC) e della Canadian Securities Administrators (CSA).

Per poter continuare a operare sul territorio canadese, le autorità di regolamentazione richiedono alle piattaforme di scambio di procedere a una pre-registrazione. Ciò consente agli scambi di criptovalute di certificare la loro volontà di rispettare le regole in Canada. Crypto.com, ad esempio, ha già ottemperato a questi ordini.

Anche se molti investitori non saranno realmente penalizzati da queste restrizioni, ciò solleva comunque questioni relative alla libertà di disporre delle proprie finanze. In effetti, questo è un ulteriore argomento per passare all’autotutela.

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