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Bitcoin VS la potenziale seconda ondata di inflazione

by Tim

Il prezzo del bitcoin sta cercando di preservare l’impulso rialzista di fine giugno, il cosiddetto impulso dei “progetti ETF”, da ormai 6 settimane. Il prezzo di mercato ha subito una correzione del 38,2% del ritracciamento di Fibonacci e si trova ora in una fascia compresa tra il supporto a 29.000 dollari e la resistenza a 30.500 dollari. È in questo quadro grafico che un nuovo nemico si presenta al BTC, la seconda ondata di inflazione forgiata dal rimbalzo del prezzo del petrolio

Il rimbalzo del prezzo del petrolio può creare una seconda ondata di inflazione?

Il prezzo del Bitcoin (BTC), nella sua annuale ripresa al rialzo, iniziata addirittura lo scorso novembre una volta superati gli effetti ribassisti del fallimento di FTX, ha incontrato molteplici “nemici”. Questi ostacoli alla ripresa, il cui unico obiettivo è riportare la stella della criptovaluta alle corde o addirittura espellerla dal ring, sono di natura fondamentale e tecnica.

Ecco un elenco non esaustivo: il livello assoluto molto elevato dei tassi di interesse di mercato, il rimbalzo del dollaro USA da metà luglio, la correzione degli indici Nasdaq e dei titoli tecnologici negli Stati Uniti dopo essere tornati in precedenza ai massimi storici di fine 2021, le questioni specifiche dell’ecosistema dei fondi di sicurezza, regolamentazione, lo status (come titolo o meno, con i procedimenti della SEC negli USA) e, più in generale, l’attrattiva del rischio sul mercato azionario in un momento in cui il dibattito sulla probabilità di una recessione in Occidente è appena stato riacceso dalla recrudescenza della crisi bancaria negli Stati Uniti.

Tutti questi fattori si combinano per esercitare una pressione al ribasso sul BTC, che può contare solo sui suoi punti di forza e sulle promettenti prospettive per il 2024 per difendere la sua performance degli ultimi 10 mesi.

Facciamo gli auguri al bitcoin, perché da agosto in poi dovrà affrontare un nemico che forse abbiamo scartato troppo presto: l’inflazione. L’inflazione dovrebbe rimbalzare rispetto ai dati di luglio (pubblicati questo agosto) in termini nominali a causa dell’aumento di oltre il 20% del prezzo del petrolio sul mercato delle materie prime dalla fine di giugno.

Certo, il tasso d’inflazione statunitense (il principale barometro per le prospettive di politica monetaria della Federal Reserve) dovrebbe rimbalzare solo dal 3% al 3,5%, o addirittura al 4% per i dati di agosto (pubblicati a settembre), ma ciò rappresenta una pausa nella tendenza disinflazionistica in atto da 12 mesi. Soprattutto, il divario si allargherà ancora rispetto all’obiettivo del 2% della FED.

Come reagirà il prezzo del bitcoin? Dipenderà dal fatto che questo rimbalzo dell’inflazione sia ciclico o strutturale – la risposta non è nota in questa fase.

Grafico che mostra le candele giapponesi settimanali (a sinistra) e giornaliere (a destra) del prezzo del greggio statunitense (WTI)

Grafico che mostra le candele giapponesi settimanali (a sinistra) e giornaliere (a destra) del prezzo del greggio statunitense (WTI)

Analisi tecnica bitcoin per le prossime settimane

In termini di analisi tecnica del prezzo del bitcoin, ecco gli scenari che sembrano possibili per le prossime settimane in base ai livelli tecnici di pivot:

    Continuazione del trading range tra il supporto a 29.000 dollari e la resistenza a 30.500 dollari (probabilità 25%);
  • La rottura del supporto a 29.000 dollari (38,2% di ritracciamento dell’impulso dell’ETF) e la continuazione della correzione verso il supporto a 27.300 dollari (61,8% di ritracciamento di Fibonacci);
  • Attraversamento della resistenza a 30.500 dollari e ritorno ai massimi annuali.

È un prezzo di chiusura in dati giornalieri che indicherà la scelta del mercato.

Grafico creato con il sito web TradingView che mostra le candele intraday (candele a 4 ore) per il prezzo del bitcoin (BTC/USD)

Grafico creato con il sito web TradingView che mostra le candele intraday (candele a 4 ore) per il prezzo del bitcoin (BTC/USD)

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