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McAfee sostiene che il suo strumento per il rilevamento di audio deepfake è accurato al 90%.

by v

Grazie all’intelligenza artificiale, vedere e sentire non significa più credere. Oggi la tecnologia consente di generare facilmente e quasi istantaneamente deepfakes di alta qualità per divertire, confondere o disinformare il pubblico.

Adattandosi a questo nuovo panorama, un’azienda nota per le sue soluzioni di cybersecurity tradizionali sta ora espandendo la sua portata, elevando i contenuti AI allo stesso livello di rischio di qualsiasi altra minaccia malware di vecchia data. Sebbene il rilevamento dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale sia sempre stato una battaglia in salita, l’azienda tecnologica McAfee afferma che la sua soluzione – il Progetto Mockingbird – funziona.

“Questa nuova tecnologia proprietaria è stata sviluppata per aiutare a difendere i consumatori dalla crescente minaccia di criminali informatici che utilizzano audio fabbricati e generati dall’intelligenza artificiale per realizzare truffe che derubano le persone di denaro e informazioni personali, consentono il cyberbullismo e manipolano l’immagine pubblica di personaggi importanti”, ha dichiarato l’azienda in un annuncio ufficiale.

McAfee afferma che il Project Mockingbird utilizza un gruppo di tecniche per individuare i contenuti AI e, nei test, il suo metodo proprietario ha presumibilmente raggiunto un tasso di precisione del 90% nei rilevamenti di deepfake.

Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che i clienti possano testare queste affermazioni e lo strumento sarà parte di una suite esistente e non un’applicazione autonoma.

“Il progetto Mockingbird è ancora in fase di sviluppo ed è soggetto a cambiamenti, ma al momento prevediamo che la tecnologia sarà integrata in McAfee+”, ha dichiarato un portavoce di McAfee a TCN.

La minaccia di deepfakes diffusi

La tecnologia dei deepfake è andata oltre la mera manipolazione visiva per includere anche l’audio, con piattaforme come ElevenLabs che hanno raggiunto una notevole precisione nella clonazione della voce. Le alternative open-source, anche se meno precise, offrono opzioni non censurate e a basso consumo di risorse. Questo panorama in evoluzione del mimetismo digitale solleva profonde domande sull’autenticità nell’era digitale.

Un esempio lampante del potenziale dirompente del deepfake è emerso in Argentina. Come già riportato da TCN, la candidata alla campagna presidenziale Patricia Bullrich ha dovuto affrontare uno scandalo quando sono emerse registrazioni audio – presumibilmente del ministro dell’Economia da lei scelto, Carlos Melconian. Bullrich ha affermato che l’audio era generato dall’intelligenza artificiale e modificato.

Nonostante i progressi delle capacità di rilevamento, come dimostrano aziende come DeepMedia, l’accuratezza di questi strumenti rimane in dubbio. Nel campo del rilevamento dei deepfake, il settore è ancora in fase nascente, alle prese con l’identificazione di contenuti generati dall’intelligenza artificiale in testi, immagini e video.

Le implicazioni di questa tendenza tecnologica vanno ben oltre le singole violazioni della sicurezza. La crescente sofisticazione dei deepfakes minaccia la fiducia del pubblico, influenzando potenzialmente le elezioni e distorcendo il discorso pubblico.

Come ha giustamente osservato Steve Grobman, vicepresidente senior e chief technology officer di McAfee, “costruiamo un’intelligenza artificiale avanzata che è in grado di identificare microcaratteristiche che potrebbero essere impercettibili per gli esseri umani. “

L’eredità di John McAfee

John McAfee, fondatore della McAfee Associates, era tanto noto per le sue imprese personali quanto celebrato per le sue innovazioni tecnologiche. Dopo aver creato il primo software antivirus commerciale, una pietra miliare della sicurezza informatica, la vita di McAfee ha subito una svolta drammatica. Ha venduto la sua azienda e si è immerso in un mondo di controversie e stravaganze, caratterizzato da feste lussuose e comportamenti eccentrici, facendo notizia lontano dal suo genio tecnologico.

Negli ultimi anni, il nome di McAfee è diventato sinonimo del mondo della crittografia, dove ha abbracciato il ruolo di cripto-evangelista. Le sue attività in questo ambito sono state caratterizzate da una promozione sfacciata di varie criptovalute, spesso liquidate dai critici come “shilling”. Le cose hanno preso una piega più cupa quando si è trovato in un labirinto di problemi legali e di scontri con la legge, che includevano accuse di evasione fiscale e coinvolgimento in attività criminali.

In una drammatica serie di eventi finali, McAfee fu arrestato in Spagna e rischiò l’estradizione negli Stati Uniti. Tragicamente, la sua vita si è conclusa nella cella di una prigione spagnola, dove è stato trovato morto, lasciandosi alle spalle un’eredità intrisa di genialità, controversie e mistero.

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