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I repubblicani continuano a difendere le criptovalute nell’ultima lettera alla SEC

by Patricia

Il Grand Old Party continua a combattere a favore dell’industria delle criptovalute. Martedì scorso, i repubblicani della Commissione per i Servizi Finanziari della Camera hanno chiesto alla Commissione per i Titoli e gli Scambi degli Stati Uniti di revocare la sua proposta di regola per cambiare la definizione di “scambio”.

Nella lettera, il gruppo di legislatori afferma che la norma proposta dalla SEC “soffocherà l’innovazione e danneggerà i partecipanti al mercato degli asset digitali e l’economia statunitense in generale”.

La modifica della norma, proposta per la prima volta dalla SEC lo scorso anno, ridefinirebbe il termine “borsa” all’interno del Securities Exchange Act per “includere sistemi che offrono l’uso di interessi di negoziazione non fissi e protocolli di comunicazione per riunire acquirenti e venditori di titoli”.

Nella lettera i legislatori repubblicani sostengono che questa definizione eccede i poteri della SEC e “bloccherebbe lo sviluppo dell’ecosistema degli asset digitali e continuerebbe a far ristagnare l’innovazione tecnologica degli Stati Uniti”.

Non è la prima volta che i repubblicani criticano la SEC per la sua apparente aggressività nei confronti dell’industria degli asset digitali.

Il commissario repubblicano della SEC, Hester Peirce, ha già detto che la posizione dimostrata dalla SEC “manda il messaggio che non siamo interessati a facilitare l’innovazione e la concorrenza nei mercati finanziari e cerchiamo invece di proteggere gli operatori storici”.

E proprio il mese scorso, i legislatori repubblicani hanno affermato in un’altra lettera che il presidente della SEC Gary Gensler stava forzando l’ecosistema degli asset digitali in un quadro normativo improprio.

Quest’anno la SEC ha perseguito alcuni importanti marchi di criptovalute. Kraken, Coinbase, Gemini, Binance e Binance US sono stati tutti colpiti da azioni legali.

Il presidente della SEC, Gary Gensler, sembra voler dare un giro di vite a tutte le monete e i token che ritiene siano titoli non registrati e, di conseguenza, la sua agenzia ha denunciato diverse società di asset digitali.

Il massimo regolatore ha persino lasciato intendere che l’industria degli asset digitali potrebbe non essere affatto benvenuta sulle coste degli Stati Uniti: la scorsa settimana ha affermato che “non abbiamo bisogno di altre valute digitali” e ha aggiunto che l’attuale industria è stata “costruita sulla non conformità”.

Questa dura presa di posizione è stata criticata dai legislatori che sostengono che l’autorità di regolamentazione stia oltrepassando il limite e dalle società di criptovalute che ora stanno puntando ad altri Paesi per fare affari.

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