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Crypto.com ottiene il via libera dall’autorità di regolamentazione italiana

by Patricia

L’Europa è la nuova frontiera per le piattaforme di scambio di criptovalute? Sì, se crediamo alla corsa alle licenze che si sta svolgendo in questo momento. Crypto.com ha appena ottenuto il sesamo dall’autorità di regolamentazione italiana, e conferma la sua ambizione di affermarsi nel Vecchio Continente.

Crypto.com apre un negozio in Italia

Crypto.com ha annunciato ieri di aver ricevuto il sesamo dall’Organismo Agenti e Mediatori (OAM), l’agenzia incaricata di queste licenze, che sono l’equivalente del PSAN francese.

Questa registrazione permette a Crypto.com di fornire servizi agli utenti situati in Italia, in conformità con le normative locali. Kris Marsalek, amministratore delegato dell’azienda, ha accolto con favore la mossa:

Siamo lieti di ricevere questa registrazione in Italia e la consideriamo un importante sviluppo per Crypto.com.”

Crypto.com punta all’Europa

La piattaforma di scambio conferma inoltre che è la regione nel suo complesso a interessarla:

Le ambizioni europee di Crypto.com erano già evidenti nella sua recente registrazione presso le autorità greche. Anche le recenti partnership hanno dimostrato il desiderio di espandersi in Europa. A marzo ha firmato una partnership con la FIFA, diventando sponsor della Coppa del Mondo di calcio del 2022.

Italia, Europa e piattaforme crittografiche

L’Italia ha il 4° PIL in Europa e le piattaforme di scambio non si sbagliano. Binance aveva quindi ottenuto la licenza locale lo scorso maggio. E il Paese stesso sembra voler capitalizzare sulle tecnologie legate alle criptovalute. All’inizio del mese abbiamo appreso che l’Italia ha creato un fondo da 45 milioni di euro per progetti di blockchain, AI e IoT.

Tuttavia, l’interesse delle aziende in Europa non è solo pecuniario. Le autorità di regolamentazione di tutte le parti stanno tenendo d’occhio il settore. Un esempio è Binance, che questa settimana è stata multata dalla Banca centrale olandese. Ottenere le licenze è quindi anche un atto di prevenzione, per poter giustificare il proprio diritto a operare sul territorio negli anni a venire.

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