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OpenSea rimuove temporaneamente le commissioni sulla vendita di NFT

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Il popolare marketplace OpenSea ha scelto di rimuovere temporaneamente la sua commissione del 2,5% sulla vendita di NFT. Inoltre, solleva la questione dei pagamenti dei “ricavi creativi”, che non sono sempre pienamente implementati dai suoi concorrenti

OpenSea elimina temporaneamente la sua commissione del 2,5%

Il noto marketplace OpenSea ha scelto di rimuovere temporaneamente la commissione del 2,5% applicata alla vendita di token non fungibili (NFT). Questa manovra si è resa necessaria per contrastare il crescente numero di concorrenti della piattaforma, come Blur, che ha appena lanciato il suo token:

Quando si vende un NFT utilizzando OpenSea, se la collezione non utilizza un metodo di applicazione on-chain, il guadagno minimo del creatore sarà dello 0,5%. I venditori hanno anche la possibilità di aggiungere ulteriori ricavi dei creatori a qualsiasi transazione. “

In effetti, per ricevere automaticamente le proprie royalties quando si rivendono gli NFT sul mercato secondario, un creatore deve impostarlo direttamente nelle proprie impostazioni di raccolta. Piattaforme come OpenSea lo consentono:

Impostazione delle commissioni per i creatori su OpenSea

Impostazione delle commissioni per i creatori su OpenSea


Tuttavia, mentre tali soluzioni consentono a OpenSea di pagare automaticamente le royalties ai creatori, il mercato ha visto l’emergere di piattaforme che non sempre tengono pienamente conto di questo aspetto.

Creatori a rischio

Al di là dell’aspetto di marketing di questo approccio, OpenSea rileva un cambiamento di tendenza con i nuovi marketplace NFT che stanno arrivando sul mercato: un ambiente senza commissioni. Il problema è che questa dinamica porta le piattaforme a non essere in grado di pagare completamente le royalties dovute ai creatori, poiché non ci sono commissioni da pagare.

OpenSea stima che l’80% del volume di NFT sia affetto da questo problema, almeno in parte:

Mentre gli NFT dovrebbero consentire l’automazione del pagamento delle somme dovute ai creatori di contenuti, questa politica di “zero commissioni” avviata dalle nuove piattaforme potrebbe sollevare delle domande. Sebbene la riduzione delle proprie tariffe sia una delle leve per attirare più persone, farlo a spese degli artisti può essere visto come contrario alla filosofia di Web3.

Da questo punto di vista, sarà interessante seguire i futuri sviluppi dell’ecosistema NFT, per rispondere a queste domande.

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