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Satira politica criticata per aver creato dei deepfake di Trump e Biden che tradiscono le loro mogli

by Tim

Justin T. Brown, montatore video e satirico politico con sede a Los Angeles, si è trovato al centro di un dibattito controverso grazie alle sue immagini generate dall’intelligenza artificiale che ritraggono politici di spicco come Donald Trump, Barack Obama e Joe Biden impegnati in infedeltà fittizie.

La sua serie provocatoria, intitolata “L’AI rivoluzionerà l’industria del ricatto”, è stata rapidamente messa sotto accusa e ha portato all’espulsione di Brown dalla piattaforma artistica Midjourney AI, che ha utilizzato per generare le immagini.

Brown ha dichiarato che le immagini erano state concepite come un severo avvertimento sul potenziale uso improprio dell’intelligenza artificiale.

Non è la prima volta che le immagini generate dall’intelligenza artificiale suscitano polemiche. In precedenza, TCN aveva realizzato immagini umoristiche di Joe Biden con notevole accuratezza, ma il team di Midjourney non aveva preso provvedimenti punitivi. Tuttavia, altri utenti che hanno generato immagini di personaggi di alto profilo come il Papa e il presidente della Cina non sono stati così fortunati, guadagnandosi prontamente il divieto di accesso.

Il progetto di Brown è stato concepito con un unico obiettivo: catapultare le potenziali minacce dell’uso improprio dell’IA nel discorso comune.

“Ho creato la serie con l’obiettivo di trascinare alcune delle persone più influenti d’America nella conversazione sui pericoli dell’IA e di raggiungere il pubblico più vasto possibile”, ha spiegato Brown in un messaggio su Twitter.

Le conseguenze della controversa serie di Brown sull’IA non si sono fatte attendere. Dopo che le immagini sono state pubblicate su Reddit, Midjourney ha imposto un divieto a Brown, un’azione che egli mette in relazione diretta con la pubblicazione su Reddit.

Dopo aver ottenuto una certa diffusione su Reddit, la serie è stata rimossa dai moderatori e il divieto di Midjourney è seguito quasi immediatamente”, ha dichiarato Brown.

Il ban ha spinto Brown a esprimere emozioni contrastanti. Da un lato, ha ritenuto che la sanzione fosse un indicatore di un certo livello di responsabilità nei confronti degli utenti che generano contenuti dannosi. D’altro canto, ha sollevato una domanda importante: “Sono stato bannato mesi dopo aver realizzato le immagini, quindi quando si generano contenuti dannosi non è già troppo tardi?”.

Questo aspetto è particolarmente importante in politica, come ha avvertito Brown.

“Una campagna di disinformazione dell’intelligenza artificiale poco prima del giorno delle elezioni potrebbe sicuramente influenzare un’elezione. Le immagini o i video dell’intelligenza artificiale giusti al momento giusto potrebbero far crollare il mercato, provocare una rivolta o far entrare qualcuno in una pizzeria con una pistola”.

Il potenziale dell’intelligenza artificiale di diffondere la disinformazione è la principale preoccupazione di Brown. “Questo tipo di disinformazione continuerà a verificarsi, la prossima volta ad opera di cattivi con cattive intenzioni, quindi è meglio iniziare a gestirla ora”, ha sottolineato, riconoscendo la necessità di una conversazione internazionale su questa tecnologia.

Anche il New York Times ha messo sotto i riflettori la questione, rivelando che i regolamenti delle campagne elettorali hanno permesso ai politici di utilizzare immagini generate dall’intelligenza artificiale in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Ha inoltre riferito che le difese e i servizi esistenti che pretendono di identificare i contenuti dell’IA si sono rivelati in gran parte inefficaci.

Uno dei follower di Brown ha risposto alle sue preoccupazioni, esprimendo apprensione per il potenziale uso improprio dell’IA.

“Penso che tu abbia ragione sui pericoli. Il GOP ha già usato l’IA in un annuncio. Non come ricatto, ma dimostra che l’IA può essere usata per operazioni rapide. Sarebbe meglio se i social media avessero una moderazione universale contro la disinformazione e account verificati per tutta la stampa attendibile, le organizzazioni governative, i politici”.

Si riferiva a una serie di pubblicità politiche in cui il partito repubblicano statunitense utilizzava MidJourney per “immaginare” un futuro con Biden rieletto presidente. Si diceva anche che l’IA fosse stata usata per modificare uno spot elettorale di Ron de Santis, ma la sua campagna ha rivelato che non era questo il caso.

Da parte sua, Donald Trump ha anche creato una falsa conversazione tra Elon Musk, Adolf Hitler e Ron de Santis per deridere l’annuncio di quest’ultimo di aspirare a diventare il candidato presidenziale del GOP.

In un’epoca digitale caratterizzata dalla disinformazione e dal dilagante uso improprio della tecnologia, le parole di Brown suonano terribilmente vere,

“Credo che sia sufficiente prepararsi all’impatto. Forse ci si può fare qualcosa di utile”, ha detto.

In questo vortice di intelligenza artificiale, arte ed etica, c’è una certezza: il confine tra la realtà e le immagini generate dall’intelligenza artificiale si sta attenuando più velocemente di quanto si possa dire “Photoshop”.

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