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La polizia sequestra macchine per l’estrazione di Bitcoin in una retata in una prigione venezuelana

by Thomas

Tra lanciarazzi, granate e proiettili, le autorità venezuelane hanno sequestrato ai criminali anche una tecnologia improbabile durante una retata in carcere questa settimana: macchine per il mining di Bitcoin.

In un’operazione volta a sgominare il più potente gruppo di criminalità organizzata del Paese sudamericano, mercoledì sono state impiegate 11.000 truppe per fare irruzione nella prigione di Tocorón, nello Stato di Aragua, secondo una dichiarazione ufficiale del governo.

Durante la missione sono state trovate armi, ma le autorità hanno anche catturato dei minatori di Bitcoin, come ha riferito giovedì l’AFP. I video pubblicati su Twitter mostrano un edificio pieno di macchine.

Il ministro degli Interni e della Giustizia Remigio Ceballos, citato dall’agenzia di stampa, ha dichiarato che si è trattato di “un’operazione di successo che ci ha permesso di sferrare un colpo contro i gruppi criminali”

La prigione, gestita da anni da criminali, comprendeva strutture come una piscina e un mini zoo. Le prigioni venezuelane sono notoriamente sovraffollate e pericolose.

L’operazione di mercoledì è stata la prima volta che le autorità venezuelane hanno preso di mira il temuto Tren de Aragua, coinvolto in ogni tipo di attività, dal traffico di droga e di esseri umani all’estorsione, nel suo Paese e in altri della regione.

Le macchine per l’estrazione mineraria sono utilizzate per coniare nuove monete e mantenere sicura la blockchain di Bitcoin.

Chi è coinvolto in questo processo ad alta intensità energetica deve utilizzare molta elettricità, ma viene ricompensato con nuove criptovalute, e l’impresa può essere molto redditizia. Un rapporto di Coin Metrics dell’inizio dell’anno ha mostrato che i minatori di Bitcoin hanno guadagnato collettivamente 184 milioni di dollari dalle commissioni di transazione nei mesi da aprile a giugno.

Il raid di mercoledì non è la prima volta che dei criminali in America Latina sono stati catturati mentre sembravano intenzionati a estrarre criptovalute: la scoperta arriva solo due settimane dopo che i poliziotti cileni hanno scoperto che un gruppo di trafficanti di droga a Santiago aveva un’operazione di mining di Bitcoin in corso.

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