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La FED stampa 300 miliardi di dollari, il Bitcoin (BTC) sale alle stelle

by Thomas

Nel tentativo di salvare il settore bancario statunitense, la Federal Reserve (FED) ha riavviato la macchina da stampa: in una settimana sono stati presi in prestito quasi 300 miliardi di dollari. I fondamentali del Bitcoin si sono rafforzati e il prezzo del BTC è salito del 30% dall’inizio della settimana.

La FED ricomincia a stampare denaro

All’inizio di questa settimana, la Federal Reserve statunitense (FED) ha annunciato un nuovo piano di salvataggio per il settore bancario. In poche parole, la macchina per stampare denaro è tornata in funzione. I primi effetti si sono fatti subito sentire: tra il 9 marzo e il 15 marzo sono stati presi in prestito dalla banca centrale statunitense quasi 300 miliardi di dollari.

https://twitter.com/GRDecter/status/1636497531050901504

Per dirla in due parole, queste due banche possedevano miliardi di dollari di obbligazioni del Tesoro USA a basso tasso di interesse. Tuttavia, la politica della FED di aumentare i tassi di interesse di riferimento per oltre un anno non solo ha fatto salire i rendimenti dei Treasury a lungo termine, ma ha anche ridotto il valore delle obbligazioni detenute dalle banche.

Di conseguenza, le banche non hanno potuto ottenere sufficiente liquidità dalla vendita dei loro buoni del tesoro. Di conseguenza, non sono state in grado di pagare i numerosi clienti che hanno cercato di ritirare il loro denaro dalle banche. Questo fenomeno è noto come bankrun.

Bitcoin (BTC) ne approfitta e sale

E l’impatto sul mercato delle criptovalute? Un po’ inaspettatamente – ma comunque spiegabile – il prezzo del Bitcoin (BTC) ha beneficiato di questo clima di preoccupazione per riprendere il suo rally rialzista. Al momento in cui scriviamo, sta lavorando nuovamente sulla resistenza dei 25.000 dollari e potrebbe superarla:

Andamento del prezzo di Bitcoin (BTC) in scala giornaliera

Andamento del prezzo di Bitcoin (BTC) in scala giornaliera


La “stampa di denaro” della Fed, tanto criticata, è anche ciò che ha fatto crescere artificialmente i mercati del rischio, comprese le criptovalute, dopo la crisi di Covid. Gli investitori ne sono consapevoli e anticipano la situazione aumentando la loro esposizione agli asset rischiosi, a diretto vantaggio del Bitcoin.

Oltre al rischio di un crollo dell’USDC, questa mossa si spiega anche con la convinzione degli investitori che il Bitcoin possa avere un ruolo da svolgere nella grande crisi finanziaria che lo attende, quella che gli ha assegnato Satoshi Nakamoto.

Innescata dal panico dei politici che sanno di essere alla fine di un sistema finanziario esaurito, questa recessione in arrivo non fa che rafforzare i fondamenti del Bitcoin e l’importanza di detenere una valuta senza Stato. Riuscirà il Bitcoin a uscire da questa prima vera crisi finanziaria che ha affrontato

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