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Ethereum (ETH): la testnet Ropsten passa ufficialmente al consenso proof-of-stake (PoS)

by Tim

Il tratto finale per il tanto atteso aggiornamento The Merge. Ropsten, la rete di test di riferimento della blockchain di Ethereum (ETH), è ufficialmente passata da Proof of Work (PoW) a Proof of Stake (PoS). Secondo gli sviluppatori, la migrazione è stata completata senza grosse difficoltà, ma devono ancora essere eseguiti una serie di test per ottimizzare l’aggiornamento della mainnet.

Ropsten migra ufficialmente a Proof of Stake (PoS)

Il tanto atteso passaggio dal consenso Proof of Work (PoW) a quello Proof of Stake (PoS) sulla blockchain di Ethereum segna oggi un’importante pietra miliare nel suo percorso e, più in generale, nel mondo delle criptovalute.

Ropsten, la più antica rete di prova di Ethereum, è ufficialmente passata al consenso proof-of-stake. Sebbene diversi test di compatibilità debbano ancora essere implementati, l’aggiornamento della rete si è svolto senza problemi e rappresenta uno degli ultimi test prima che Ethereum migri ufficialmente allo stesso modello.

In un’intervista alla rivista Fortune, il co-fondatore di Ethereum Vitalik Buterin conferma che si tratta di un passo storico:

“Speriamo che questa sia una buona dimostrazione di quanto siamo andati avanti. Se tutto va bene, significa che siamo a un solo piccolo passo dal portare Merge sulla rete principale. “

Tim Beiko, uno dei principali sviluppatori di Ethereum, ha anche celebrato la notizia dal suo account Twitter, dicendo che le transazioni stavano funzionando senza problemi, a parte qualche proposta di blocco fuori luogo.

Diverse batterie di test devono ancora essere effettuate, in particolare sulle reti Kiln e Rinkeby, e infine su Goerli e Sepolia. Si noti che Ropsten è considerata la rete più vicina a Ethereum in termini di struttura, quindi la sua migrazione segna un segnale molto incoraggiante, essendo le due reti estremamente simili.

Vitalik Buterin ha detto che se questi set di test andranno bene, la migrazione di Ethereum alla proof of stake potrebbe essere presa in considerazione ad agosto.

Attualmente, la blockchain di Ethereum opera attraverso il consenso proof-of-work (PoW), che prevede il mining dei blocchi allo stesso modo della rete Bitcoin (BTC).

Tuttavia, questo metodo presenta molti svantaggi, non da ultimo in termini di consumo energetico e scalabilità (la capacità della rete di adattarsi ai flussi di transazioni).

Il passaggio alla proof-of-stake comporta quindi una serie di vantaggi, tra cui forse una riduzione delle commissioni di transazione, che sono quasi sempre elevate, al punto da essere riconosciute oggi come un importante freno a una più ampia adozione.

La migrazione di Ethereum a Proof of Stake prevede la collaborazione con la catena Beacon, che già opera su PoS e funge da “livello di consenso”. In altre parole, la migrazione richiede una fusione delle due reti e tutti questi test servono a misurare come ottimizzare la loro assimilazione comune.

Le due reti lavorano già insieme, ma rimangono ben distinte. La catena Beacon ha i propri validatori e produce già blocchi, ma in parallelo a Ethereum.

Inoltre, l’interruzione del PoW implica necessariamente l’interruzione dell’estrazione dei blocchi. Per questo motivo i minatori che hanno precedentemente depositato 32 ETH sul contratto di deposito dedicato passeranno automaticamente al ruolo di validatore per produrre i nuovi blocchi.

Notiamo anche che strumenti come Etherscan si sono adattati di conseguenza. Ad esempio, nelle pagine delle transazioni, lo stato di minatore è stato sostituito da “destinatario della tassa”.
Tutto sommato, dovremmo avere notizie molto presto sull’aggiornamento The Merge, che è già stato rimandato più e più volte, ma che sembra essere pronto per il tratto finale.

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