Avete mai desiderato possedere una serigrafia originale e firmata di Andy Warhol? Ora è possibile, a partire da soli 20 dollari… per azione tokenizzata attraverso una nuova piattaforma artistica frazionata. Inoltre, è necessario acquistare almeno 10 azioni per ottenere una frazione di proprietà.
Freeport, una piattaforma e una galleria comunitaria per l’arte fine tokenizzata, mette all’asta le opere della famosa icona della pop art come prima collezione in assoluto. Una serie curata di quattro pezzi di serigrafie originali di Andy Warhol è ora disponibile sulla piattaforma, con un prezzo che varia da circa 20 a 78 dollari per azione, a seconda del pezzo.
La selezione comprende serigrafie originali e firmate di “Marilyn” (1967), “Double Mickey” (1981), “Mick Jagger” (1967) e “Rebel Without a Cause” (1985) di Warhol. Tutte sono firmate da Warhol, e l’opera “Mick Jagger” reca anche la firma dell’iconico frontman dei Rolling Stones.
Il panorama del collezionismo d’arte cambia oggi.
Investite in azioni sostenute da pezzi storici, a partire da una collezione del leggendario Andy Warhol.
Marilyn. Mick Jagger. James Dean. Topolino
Arte iconica
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– Freeport (@freeport_app) 10 maggio 2023
Ogni pezzo è rappresentato da 10.000 azioni tokenizzate coniate sulla blockchain di Ethereum, il che fa sì che il valore stimato di ogni opera sia compreso tra i 199.000 e i 782.000 dollari.
Ogni utente che voglia investire in uno dei quattro pezzi deve acquistare almeno 10 azioni dell’opera basate su NFT, e può possedere fino a 1.000 azioni. In altre parole, fino a 1.000 persone in totale possono possedere un singolo pezzo grazie alle azioni frazionate.
Gli asset frazionati suddividono un intero bene – sia esso digitale o fisico – in quote o pezzi più piccoli. Questi token creano liquidità per qualcosa che prima era considerato illiquido, consentendo a più persone di investire in un bene. Questo è stato fatto con l’arte fisica, l’arte digitale e persino con gli immobili.
Alla fine, se Freeport dovesse vendere ogni opera originale, i profitti proporzionali saranno trasferiti ai detentori di token e i token saranno bruciati (o distrutti in modo permanente).
Nel frattempo, i possessori di azioni tokenizzate possono visualizzare e mostrare una versione digitale di ogni opera tramite l’app di Freeport, e l’azienda afferma di avere in programma di aggiungere ulteriori utilità per i possessori. Verrà inoltre creato un mercato secondario per le azioni, che consentirà ai possessori di venderle ad altri mentre l’asset originale rimarrà sotto la custodia di Freeport.
Freeport afferma con orgoglio di essere la “prima società del suo genere a completare un esame Regulation A” con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per rilasciare una “piattaforma blockchain per l’arte investment grade”. Considerato il crescente giro di vite della SEC sulle società di criptovalute e la scarsa chiarezza normativa sui NFT frazionati, questo potrebbe far stare tranquilli alcuni potenziali collezionisti.
L’icona della moda “Baby” Jane Holzer è tra i proprietari delle stampe originali di Warhol che hanno venduto le loro opere a Freeport per questa offerta tokenizzata.
“Come collezionista d’arte da sempre, sono appassionata di Warhol. È stato un caro amico e si è sempre spinto al limite nel mondo dell’arte”, ha dichiarato la Holzer in un comunicato. “Anche Freeport sta spingendo il limite dell’arte con la sua offerta per democratizzare la proprietà dell’arte. Stanno colmando in modo dirompente il divario tra l’apprezzamento dell’arte e il suo possesso da parte di tutti. “
Interessante notare che non è la prima volta che un’opera di Warhol viene frazionata e venduta tramite blockchain. Già nel 2018, Dadiani Syndicate, una filiale di Dadiani Fine Art, ha offerto opere di Warhol frazionate. In questo caso, si trattava dell’opera di Warhol del 1980 “14 Electric Chairs”, valutata all’epoca 5,6 milioni di dollari.
Più recentemente, nel 2022, la piattaforma Showpiece ha venduto quote frazionate della stampa Reigning Queens di Warhol del 1985. L’opera, che raffigura l’ormai defunta Regina Elisabetta II, è stata divisa in 3.500 azioni per 100 sterline ciascuna.
