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OpenSea non supporterà un potenziale fork di Ethereum (ETH) in PoW

by Tim

Con l’avvicinarsi dell’aggiornamento Merge, si prevede che le principali entità dell’ecosistema si pronunceranno sull’eventuale supporto a un potenziale fork di Ethereum (ETH). Da parte sua, la piattaforma di token non fungibili (NFT) OpenSea ha annunciato che supporterà solo la versione proof-of-stake (PoS) di Ethereum.

OpenSea resterà con Ethereum (ETH)

OpenSea, il più grande marketplace dedicato ai token non fungibili, ha annunciato via Twitter che non supporterà un potenziale fork di Ethereum (ETH) sulla sua piattaforma.

OpenSea, il cui volume è elaborato in gran parte dalla blockchain di Ethereum, rimarrà quindi fedele alla versione “ufficiale” della rete. Le NFT di qualsiasi nuova versione di Ethereum in Proof-of-Work non saranno quindi compatibili:

“Innanzitutto, e soprattutto, ci impegniamo a supportare solo le NFT sulla catena PoS di Ethereum aggiornata. Anche se non speculeremo su potenziali fork – nella misura in cui esistono NFT forkati su ETHPoW – questi non saranno supportati o rappresentati su OpenSea. “

La piattaforma dichiara inoltre di aver già iniziato a prepararsi per l’aggiornamento di The Merge e di essere fiduciosa per questa transizione:

Oltre al nostro impegno a supportare la catena PoS aggiornata, abbiamo preparato il prodotto OpenSea per garantire una transizione senza problemi. Pur non prevedendo alcun problema di rilievo, riconosciamo che si tratta di una prima volta! Per questo motivo ci impegniamo a monitorare, gestire e comunicare durante tutta la transizione. “

Il potenziale fork di Ethereum fatica ad attrarre

L’atteso aggiornamento The Merge, in arrivo nelle prossime settimane, trasformerà l’attuale consenso Proof of Work (PoW) in Proof of Stake (PoS) fondendo la blockchain classica con la Beacon Chain.

Tuttavia, non tutti sono contenti di questo aggiornamento, e per una buona ragione: metterà definitivamente fine al processo di estrazione di Ether, soprattutto con la bomba di difficoltà. Alcuni minatori, la maggior parte dei quali ha investito somme considerevoli nelle proprie attrezzature, desiderano quindi continuare la propria attività.

Ma questo implica una chiara differenziazione tra la futura blockchain passata alla proof of stake (con validatori, quindi) e quella eventualmente biforcata per mantenere la possibilità di mining. Per questo motivo le principali entità dell’ecosistema, come OpenSea, devono decidere se supportare o meno una seconda blockchain.

Binance, ad esempio, il più grande exchange di criptovalute al mondo, ha recentemente annunciato che supporterà la versione biforcuta. La stessa decisione è stata presa dalla borsa Huobi Global, che però ha imposto alcune condizioni.

D’altra parte, Circle, che emette la stablecoin più capitalizzata sulla blockchain di Ethereum, USDC, ha annunciato che supporterà pienamente la versione proof-of-stake di Ethereum. Anche Chainlink, la principale rete di oracoli dell’ecosistema, non supporterà il potenziale fork di Ethereum.

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