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L’intelligenza artificiale traduce i pensieri in parole e riproduce le voci dei pazienti affetti da SLA.

by Patricia

L’azienda di neurotecnologie Unbabel ha dato un’affascinante dimostrazione del suo progetto Halo al Web Summit di martedì. Questa tecnologia mira a creare una comunicazione silenziosa e basata sul pensiero tra esseri umani e macchine.

Il progetto Halo combina un’interfaccia neurale non invasiva con un’intelligenza artificiale generativa che converte i modelli di segnalazione bioelettrica in linguaggio.

“Esiste un linguaggio universale nel nostro cervello”, afferma Vasco Pedro, CEO di Unbabel. Intendo dire che se si osservano le fMRI di persone che parlano lingue diverse ma che pensano allo stesso argomento, attivano essenzialmente le stesse regioni del cervello”.

Pedro ha mostrato come Project Halo consenta agli utenti di ricevere un messaggio parlato in cuffia e di inviare una risposta completamente silenziosa semplicemente pensando a ciò che vogliono dire.

Pedro sottolinea che ci sono molte applicazioni potenziali per un metodo di risposta ai messaggi senza parlare o scrivere – da scenari semplici come rispondere discretamente ai messaggi in una sala cinematografica buia a una situazione che cambia la vita: dare alle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) la capacità di comunicare tramite testo o persino note audio.

Imparando il modello di conversione del testo in parlato utilizzando la loro voce, possono persino parlare.

Pedro ci ha mostrato un esempio commovente: il progetto Halo ha permesso a un paziente affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) di comunicare silenziosamente l’ordine di cibo alla moglie. Il sistema ha decodificato la risposta richiesta dai segnali neurali e ha poi compilato una risposta testuale utilizzando un’approssimazione digitale della voce originale registrata prima della perdita della parola.
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