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L’intelligenza artificiale non sostituirà le spie umane, dice il capo dell’MI6 britannico

by Tim

L’intelligenza artificiale potrebbe avere un impatto su molti lavori svolti dagli esseri umani, ma il capo della principale agenzia di intelligence britannica afferma che le spie possono stare tranquille perché sono al sicuro. Per ora.

In un raro discorso pubblico tenuto mercoledì a Praga, il capo dell’MI6 Richard Moore ha affermato che la sua agenzia non vede la raccolta di informazioni umane come un campo che l’intelligenza artificiale è in grado di replicare.

Al contrario, Moore ha chiarito che l’MI6 ritiene che “probabilmente sarà vero il contrario” e che “le caratteristiche uniche degli agenti umani nei posti giusti diventeranno ancora più significative”.

Moore ha lasciato aperta la possibilità che l’IA possa svilupparsi a un livello tale da “superare alcuni aspetti della cognizione umana” e che ciò possa avvenire più rapidamente del previsto. Allo stesso tempo, l’esperto di spionaggio ha espresso la convinzione che non sarà in grado di sostituire lo “straordinario legame” nelle relazioni umane che sono il pane e il burro della raccolta di informazioni.

Moore, che ha assunto l’incarico nel 2020, ha parlato per anni dell’impatto dell’IA sulle operazioni di intelligence e sulla sicurezza nazionale.

In precedenza, Moore aveva avvertito che la Russia e la Cina stavano perseguendo un più rapido sviluppo dell’IA per promuovere i loro obiettivi geopolitici e aveva avvertito che l’Occidente doveva prendere sul serio questa sfida.

Nel suo discorso a Praga, Moore è tornato su alcune di queste preoccupazioni, soprattutto quelle relative alla Cina. Ha accusato Pechino di “accaparrarsi” vaste quantità di dati all’interno e all’estero per le sue attività di IA. A titolo di esempio, Moore ha affermato che la Cina ha utilizzato l’esportazione dei vaccini COVID-19 durante la pandemia come mezzo per sottrarre dati ai destinatari. Questo, secondo Moore, crea una “trappola di dati” che presenta pericoli per la sicurezza nazionale.

Per tutte le sfide poste dall’intelligenza artificiale, Moore ha chiarito che l’MI6 sta già facendo uso della tecnologia per aiutare a identificare e interrompere il flusso di armi verso la Russia per l’invasione dell’Ucraina.

L’agenzia non è certo l’unica tra i servizi di intelligence che stanno riflettendo sul significato dell’IA per lo spionaggio. Negli Stati Uniti, sia la CIA che l’FBI hanno dichiarato di essere alla ricerca di modi per utilizzare l’IA per le operazioni, proteggendo al contempo i segreti da avversari come la Cina.

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