La difficoltà di mining di Bitcoin è scesa del 3,6% alle 3:49 UTC del 3 gennaio.
La variazione della difficoltà suggerisce che una parte dei minatori di Bitcoin (BTC) si è ritirata dalla rete, molto probabilmente a causa della ridotta redditività del mining, secondo gli ultimi dati di Bitrawr.
È improbabile che le fluttuazioni del prezzo del BTC siano la causa di questa recente modifica. Nonostante il crollo del mercato di quest’anno, il prezzo del BTC è rimasto stabile dall’ultimo aggiustamento della difficoltà della blockchain, avvenuto due settimane fa. Il prezzo del BTC è sceso dello 0,7% negli ultimi sette giorni e del 3,64% negli ultimi 30 giorni.
La scorsa settimana alcune società statunitensi di estrazione di BTC – in particolare la fallita Core Scientific – hanno rispettato le recenti restrizioni energetiche locali che hanno comportato un aumento dei prezzi invernali dell’elettricità e interruzioni di corrente. Di conseguenza, i minatori hanno dovuto affrontare un aumento dei costi elettrici e, in alcuni casi, un accesso limitato all’energia.
Bitcoin network hash rate, (Fonte: Ycharts)
Bitcoin Network Hashrate
Alla luce delle suddette riduzioni di energia, il tasso di hash mining complessivo di BTC è sceso temporaneamente a 156,46M il 24 dicembre 2022, da 232,05M il 23 dicembre 2022, secondo YCharts.
Sebbene il BTC abbia recuperato gran parte del suo hash rate, l’accesso limitato all’energia sta ancora influenzando la partecipazione al mining di BTC.
La difficoltà di mining del Bitcoin viene regolata regolarmente ogni 2.016 blocchi (o circa ogni due settimane). Il precedente aggiustamento della difficoltà del Bitcoin, avvenuto il 19 dicembre, ha aumentato la difficoltà della blockchain di circa il 3%.
La riduzione della redditività dell’attività di mining va oltre l’ultimo aggiustamento, poiché i dati mostrano che i ricavi dell’attività di mining sono diminuiti del 37,5% su base annua nel 2022.
