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Il nuovo standard fiscale mondiale include criptovalute e CBDC

by Thomas

L’industria delle criptovalute sta per avere un proprio quadro fiscale.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha presentato un nuovo standard fiscale per le criptovalute insieme a una serie di modifiche allo standard di rendicontazione comune già esistente.

L’OCSE è un’organizzazione internazionale che si occupa di creare standard per questioni quali il cambiamento climatico, la tassazione, l’istruzione e l’occupazione. Sebbene nessuno di questi standard sia obbligatorio, essi fungono da linee guida per i regolatori sulle politiche nazionali e internazionali.

Esiste già un quadro per lo scambio di informazioni fiscali tra i Paesi, ma il Crypto-Asset Reporting Framework (CARF) si rivolge specificamente alle criptovalute.

In particolare, cerca di ridurre l’evasione che potrebbe avvenire attraverso queste tecnologie.

La nuova serie di norme apporta anche modifiche al Common Reporting Standard (CRS), concepito per promuovere la trasparenza fiscale in relazione ai conti finanziari detenuti all’estero. Il CRS è stato approvato nel 2014.

“I nostri nuovi standard internazionali di trasparenza fiscale mirano a rafforzare ulteriormente gli sforzi per contrastare l’evasione fiscale in un’economia mondiale digitalizzata e globalizzata”, ha twittato giovedì Mathias Cormann, segretario generale dell’OCSE.

Iniziando dalle criptovalute, lo standard in due parti riconosce l’impatto che questo settore nascente sta avendo e il modo in cui inciderà sul gettito fiscale in diverse nazioni.

Il CARF ha tre componenti principali: Regole per la raccolta di informazioni fiscali rilevanti, come la portata degli asset e le entità che li transano; una nuova autorità multilaterale per l’applicazione di queste regole; e un formato elettronico (XML) per lo scambio di informazioni tra le autorità.

La seconda parte del rapporto illustra gli emendamenti al CRS. È interessante notare che include una sezione sulle valute digitali delle banche centrali (Central Bank Digital Currencies, CBDC), che possono avere requisiti di conformità fiscale. Viene inoltre aggiunto il termine “Specified Electronic Money Product”, che comprende le rappresentazioni digitali di una valuta fiat.

L’OCSE evidenzia i punti chiave per le entità e gli individui che oggi utilizzano le criptovalute e come queste debbano essere monitorate e tassate correttamente. L’OCSE identifica correttamente alcuni elementi come i portafogli e gli scambi, la tecnologia a libro mastro distribuito (DLT) e i derivati basati sulle criptovalute.

Anche se è difficile immaginare come applicheranno questo quadro, a parte la morte, una cosa è certa: vogliono tassarvi.

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