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Germania: le criptovalute detenute per più di un anno non saranno più tassate

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Il Ministero federale delle finanze tedesco ha pubblicato un documento volto a definire e regolamentare i vari tipi di guadagni in criptovalute. In particolare, apprendiamo che i cittadini tedeschi saranno esentati dalle tasse sui loro guadagni in criptovaluta se li hanno detenuti per più di un anno.

La Germania compie un altro passo verso le criptovalute

Martedì scorso, il Ministero federale delle finanze tedesco ha pubblicato le prime linee guida per inquadrare la tassazione delle criptovalute, confermando l’interesse del Paese per lo sviluppo degli asset digitali.

In particolare, il documento di 24 pagine analizza le modalità di tassazione delle criptovalute. Il punto più importante riguarda l’esenzione fiscale per i guadagni in criptovalute che vengono detenuti per più di un anno da un individuo, e questo include sia lo staking che il prestito.

Finora, se un cittadino tedesco voleva usufruire dell’esenzione fiscale sulle proprie criptovalute, doveva aspettare dieci anni. Questo periodo è ora ridotto a un solo anno, in linea con la sezione 23 della legge tedesca sull’imposta sul reddito, che stabilisce che se il periodo tra l’acquisizione e la vendita di un bene è superiore a un anno, l’importo della plusvalenza è esente da imposte.

Il documento, che menziona anche l’estrazione mineraria, le forchette e i lanci aerei, è ancora soggetto a modifiche, secondo il ministero:

Il Dipartimento federale delle finanze continuerà ad occuparsi delle questioni relative all’imposta sul reddito delle valute virtuali e di altri token in stretto coordinamento con le massime autorità finanziarie degli Stati federali e con il contributo delle associazioni.”

La Germania è il primo paese cripto-friendly

Secondo una classifica stilata da Coincub, la Germania si trova ora in cima al podio dei Paesi più favorevoli alle criptovalute, dopo Singapore.

Il motivo è la posizione istituzionale del Paese nel posizionare le criptovalute come strumento di investimento a lungo termine per i risparmiatori, soprattutto con un sistema fiscale già molto più accogliente rispetto alla maggior parte degli altri Paesi del mondo.

Inoltre, vale la pena notare che la Germania ha 1.430 nodi Bitcoin, che rappresentano il 9,08% del totale dei nodi globali. Questo dato la colloca al secondo posto in termini di nodi detenuti, subito dopo gli Stati Uniti e davanti alla Francia, che ha solo il 3,35%.

Il mese scorso Commerzbank, la seconda banca tedesca, ha richiesto una licenza per offrire criptovalute ai propri clienti. Se ciò si realizzasse, più di 11 milioni di clienti al dettaglio potrebbero beneficiare di servizi di custodia e trading di criptovalute.

Alla fine del 2021, Paycer (PCR), un protocollo tedesco di finanza decentralizzata cross-chain (DeFi), ha annunciato di voler combinare la DeFi con i servizi bancari tradizionali (TradFi) per offrire alti tassi di interesse a un pubblico più ampio.

Infine, secondo un rapporto di KuCoin del marzo di quest’anno, il 44% dei cittadini tedeschi sarebbe “motivato a investire in criptovalute per far parte del futuro della finanza”.

Il paese più ricco d’Europa sembra quindi destinato a dominare il mercato delle criptovalute anche in questo settore, visto l’interesse sia retail che istituzionale nei suoi confronti.

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