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Francia: Boursorama chiede la prova della dichiarazione dei redditi per alcuni utenti di piattaforme di criptovalute

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Un altro segno che la regolamentazione sta diventando più severa. Diversi clienti di Boursorama riferiscono di aver dovuto fornire documenti di supporto, tra cui la dichiarazione dei redditi, per giustificare un trasferimento passato. Una tendenza che si diffonderà in Francia?

Boursorama controlla i trasferimenti effettuati su piattaforme cripto

L’utente CryptoHold4Ever ha condiviso su Twitter uno screenshot che mostra una richiesta della sua banca, Boursorama. Boursorama gli ha chiesto di fornire la prova di un trasferimento effettuato verso una piattaforma di scambio, insieme a una dichiarazione dei redditi:

La richiesta di Boursorama arriva diverse settimane dopo l’effettiva esecuzione del bonifico: si tratta quindi di un controllo e non di un’autorizzazione preliminare all’esecuzione del bonifico. Ciò dimostra che la banca, di proprietà della Société Générale, vuole verificare che i suoi clienti abbiano conti sulla piattaforma e che li abbiano dichiarati al fisco.

Anche altri clienti di Boursorama hanno affermato di essere stati sottoposti a tale controllo, in risposta alla discussione avviata da CryptoHold4Ever.

Boursorama, aperta alle criptovalute… Ma con una giustificazione?

Storicamente, Boursorama è considerata una delle banche francesi più aperte alle criptovalute. In particolare, permette di collegare i propri conti in criptovalute su diverse piattaforme (Binance, Coinbase e Kraken in particolare) per poterli visualizzare direttamente sul proprio conto.

Per tutto questo, la banca sembra tenere d’occhio se i suoi clienti hanno completato la dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che è ora obbligatorio per i titolari di conti su piattaforme di scambio dichiararli come conti detenuti all’estero. La campagna di dichiarazione dei redditi sta per concludersi in Francia.

La “Legge Influencer”, il cui sviluppo aveva scosso l’ecosistema, era già un segnale d’allarme: le normative sulle criptovalute si sono inasprite in Francia. Pochi giorni fa aveva fatto scalpore anche l’annuncio della rimozione degli asset “enhanced anonymity” su Binance. Con quasi un francese su dieci in possesso di criptovalute, potrebbero emergere nuovi attriti tra gli operatori tradizionali e il Web3.

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