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Bitcoin ed Ethereum sono ora meno volatili del petrolio: Ricerca Kaiko

by Thomas

Famose per i loro alti e bassi, le principali criptovalute Bitcoin ed Ethereum sembrano essersi prese una pausa estiva.

Ora anche il petrolio ha superato questi asset digitali, superandoli in termini di volatilità.

Secondo i nuovi dati di Kaiko research, gli indici di volatilità a 90 giorni per Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH) hanno toccato i minimi pluriennali, scendendo rispettivamente del 35% e del 37%.

Questo rende i principali asset digitali meno volatili del petrolio, che si attesta al 41%.

La volatilità del mercato è la frequenza e l’entità dei movimenti di prezzo, in aumento o in diminuzione. Si calcola in base a quanto un prezzo varia nel tempo: una percentuale più alta rappresenta una maggiore volatilità e viceversa.

Le criptovalute sono state storicamente più volatili del petrolio, come si evince dalla maggiore frequenza e dall’ampiezza dei loro movimenti di prezzo, tanto da indurre l’analista di Kaiko Dessislava Ianeva a definire “insolito” il mercato attuale.

Tuttavia, secondo l’analista di Kaiko, questa volatilità è diminuita in modo sostanziale, poiché “il Bitcoin come asset continua a maturare “

Fonte: Kaiko Research.

Fonte: Kaiko Research.


Sebbene il petrolio sia attualmente in testa alla volatilità tra gli asset misurati – che includono il Nasdaq e l’oro – è sceso dall’anno scorso.

Ianeva sostiene che la volatilità del petrolio è scesa dal 63% del luglio 2022, anche se da aprile è in ripresa.

Un fattore determinante, ha dichiarato al TCN, sembra essere l’aumento delle tensioni geopolitiche e una “deludente riapertura” da parte della Cina.

Fino a poco tempo fa, il Paese aveva imposto severe restrizioni sul Covid-19, ma la loro abolizione non ha avuto l’effetto rialzista sull’economia che molti si aspettavano.

Siccità di liquidità per Bitcoin ed Ethereum

La ricerca di Kaiko mostra anche che Bitcoin ed Ethereum si trovano ai minimi pluriennali in termini di liquidità e volume di scambi, afferma Ianeva.

Questo potrebbe anche essere alla base della ridotta volatilità e del sorprendente vantaggio del petrolio.

Per Ianeva, questi dati hanno una risposta a due livelli. Secondo l’esperta del TCN, da un lato è probabilmente dovuto ai “mesi estivi tradizionalmente lenti”. Dall’altro, si tratta di un “mercato alla ricerca di una narrativa”.

Un ETF Bitcoin spot – che secondo Ianeva è “ancora lontano mesi” – potrebbe riportare le cose a favore del mercato.

Questo non sembra inverosimile dopo la sorprendente domanda di BlackRock, un’azienda che gode di un impressionante track record di approvazione delle domande, e le successive mosse di altri richiedenti.

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