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Armi, droni, medicine… A cosa servivano le criptovalute inviate in Ucraina?

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Ucraina aveva raccolto 54 milioni di dollari in criptovalute all’inizio della guerra, a seguito di un appello alle donazioni. E il vice primo ministro ha recentemente reso noti i dettagli di quella spesa, che è stata utilizzata per acquistare armi, droni e altre attrezzature cruciali per l’esercito ucraino.

Per cosa sono state utilizzate le criptovalute inviate in Ucraina?

Il vice primo ministro dell’Ucraina Mykhailo Fedorov ha pubblicato sul suo account Twitter un resoconto su come sono state utilizzate le criptovalute ricevute:

Con i 54 milioni di dollari raccolti da AidForUkraine, abbiamo fornito ai nostri difensori equipaggiamento militare, abbigliamento protettivo, medicine e persino veicoli. Grazie alla comunità delle criptovalute per il loro sostegno fin dall’inizio di questa invasione su larga scala!”

Ripartizione delle donazioni in criptovaluta fatte all'Ucraina

Ripartizione delle donazioni in criptovaluta fatte all’Ucraina


Se si esamina questo rapporto, si può notare che la voce di spesa più consistente è stata quella di 213 droni (UAV), acquistati per 11,8 milioni di dollari. I giubbotti antiproiettile sono al secondo posto: l’Ucraina ne ha acquistati 8.460 al costo di 6,9 milioni di dollari.

Un’altra voce di spesa importante sono le armi. Il ministero non rende noto il numero di armi, ma è noto che l’Ucraina ne ha acquistate per un valore di 5 milioni di dollari. Un punto rivelatore della spesa è anche la “campagna mediatica contro la guerra”, con l’Ucraina che ha speso 5,2 milioni di dollari per promuovere la sua posizione attraverso una campagna di comunicazione.

Razioni e progresso digitale

Si segnalano anche punti di spesa più prettamente logistici: razioni per i soldati, carburante e veicoli (1,5 milioni di dollari). Sono stati inoltre spesi 5,7 milioni di dollari per “software specifici e attrezzature informatiche”. La prova che la guerra in Ucraina si combatte decisamente sul versante digitale.

Il progresso della tecnologia è stato un punto chiave nella resistenza dell’Ucraina all’invasione, se dobbiamo credere a un’altra pubblicazione di Mykhailo Fedorov. A metà agosto, ha spiegato che l’uso di armi moderne occidentali ha “cambiato il gioco” e ha permesso al Paese di resistere a un esercito russo con un equipaggiamento più datato.

Va inoltre sottolineato l’aspetto inedito di questo finanziamento: è la prima volta che un Paese in guerra si affida a donazioni in criptovalute. A differenza delle valute fiat, che sono limitate in tempo di guerra, gli asset cripto permettono spedizioni rapide e impensabili.

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