Le azioni della First Republic Bank sono crollate ieri di oltre il 49% in borsa e sono ora crollate di oltre il 93% in meno di due mesi. La banca californiana sarà la prossima a fallire?
Firt Republic Bank perde il 93% in borsa in meno di 2 mesi
Dopo la crisi bancaria arrivata a marzo direttamente dagli Stati Uniti, un nuovo operatore sembra vedere il proprio futuro compromesso: First Republic Bank. Le difficoltà per la banca californiana stanno aumentando e la sessione di trading di martedì ha visto il prezzo delle azioni crollare del 49,38%.
Peggio ancora, il prezzo delle azioni è sceso di oltre il 93% dall’inizio di marzo, azzerando oltre 42 miliardi di dollari di capitalizzazione e valutando il titolo a meno di 2,93 miliardi di dollari:
Di conseguenza, la banca sta accumulando difficoltà finanziarie, nonostante un piano di salvataggio dello scorso marzo che ha visto 11 banche iniettare 30 miliardi di liquidità per evitare uno scenario simile a quello della Silicon Valley Bank (SVB).
La banca deve affrontare prelievi massicci
Secondo il Financial Times, dal mese scorso i clienti della First Republic Bank hanno ritirato circa 100 miliardi di dollari in depositi.
Persone della Casa Bianca, della Federal Reserve (FED) e del Dipartimento del Tesoro si sarebbero avvicinate alla banca di recente per cercare di trovare una soluzione. È anche possibile che la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) prenda il controllo della situazione per proteggere i beni dei clienti, come ha fatto con SVB e Signature Bank il mese scorso.
Secondo Bloomberg, la banca sta valutando di cedere tra i 50 e i 100 miliardi di dollari di attività nel tentativo di uscire dalla crisi. Inoltre, i depositi dei clienti, che erano stati stimati a 137 miliardi di dollari, sono stati annunciati lunedì a 104,5 miliardi di dollari, ben al di sotto delle previsioni.
Il futuro della First Republic Bank è quindi incerto e i prossimi giorni saranno decisivi per decidere se la banca verrà salvata o fallirà.
Va notato che questa corsa agli sportelli potrebbe rappresentare un rischio sistemico a causa della moltitudine di legami commerciali tra le banche. Il mese scorso, uno studio ha rivelato che ben 186 banche avevano un modello simile a quello di SVB.
A seguito di tutto ciò, il prezzo del Bitcoin è salito leggermente del 3,5% nelle ultime 24 ore, dopo alcuni giorni di correzione. L’asset è ora scambiato a circa 28.400 dollari.