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Staking: Coinbase chiede spiegazioni alla SEC e riceve minacce in cambio

by Tim

Mentre all’inizio di questa settimana Coinbase ha presentato una petizione alla SEC per stabilire leggi chiare sullo staking, l’autorità di vigilanza finanziaria statunitense ha emesso un avvertimento contro l’exchange tramite una Wells Notice. Cosa sta succedendo esattamente?

La SEC avverte Coinbase sulle scommesse

Da diverse settimane la regolamentazione statunitense sta conducendo una crociata contro l’ecosistema delle criptovalute. Ora è il turno di Coinbase, che si trova nel mirino della Securities and Excange Commission (SEC) per un’ipotetica violazione delle leggi sui titoli da parte dei suoi servizi di staking.

Finora non è stata intentata alcuna causa, ma è stata emessa una Wells Notice. L’avviso di Wells deve essere visto come un avvertimento, in cui i membri della SEC invocano un’azione legale e, anche se a questo punto non c’è nulla di certo, potrebbe davvero finire in tribunale.

Questo parere di Wells arriva due giorni dopo che Coinbase ha giustamente presentato una petizione alla SEC per sviluppare regole sui servizi di staking per portare chiarezza normativa negli Stati Uniti. Ironia della sorte, l’avviso della SEC afferma di aver “identificato violazioni” rispetto a Coinbase Earn, Coinbase Prime e Coinbase Wallet, ma non fornisce una spiegazione dettagliata.

Sebbene Coinbase si sia detta pronta a difendere la propria legittimità in tribunale nel caso in cui si verifichi un simile scenario, l’amministratore delegato Brian Armstrong ha chiarito che “il processo giudiziario fornirà un forum aperto e pubblico davanti a un organismo imparziale in cui [Coinbase] potrà chiarire a tutti che la SEC non è stata semplicemente corretta”:

Coinbase ha giocato la carta della trasparenza

Il fatto che la SEC stia intervenendo ora solleva delle domande, poiché l’organo di vigilanza finanziaria era a conoscenza delle attività della piattaforma, come sottolinea Brian Armstrong:

Due anni fa, la SEC ha esaminato in dettaglio la nostra attività e ha approvato l’IPO di Coinbase. Il nostro S1 spiegava chiaramente il nostro processo di quotazione e includeva 57 riferimenti alle scommesse. Coinbase esegue un rigoroso processo di revisione degli asset e ha respinto oltre il 90% degli asset che hanno fatto richiesta di essere quotati sulla piattaforma”

In realtà, questo avviso di Wells segue un’indagine che risale all’estate del 2022. All’epoca, la SEC aveva chiesto alla borsa quale potesse essere il suo “percorso di registrazione”, data la specificità della sua attività. Nell’arco di nove mesi, le due entità si sono incontrate 30 volte.

A gennaio, la SEC ha cancellato un incontro previsto per il giorno successivo, in cui avrebbe dovuto fornire commenti su due proposte della piattaforma sui modelli di registrazione. Tutti questi eventi inducono Coinbase a ritenere che all’interno di questa autorità di regolamentazione vi sia un dissenso sul modo in cui vengono gestite le criptovalute.

L’incertezza normativa si mantiene quindi negli Stati Uniti e Coinbase ha risposto con un video in cui incoraggia il Paese a non accontentarsi del 25° posto nella classifica relativa alle libertà economiche nel mondo:

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