Nel 2023 i ricavi da ransomware sono aumentati nonostante il forte calo registrato nel 2022. Nel suo ultimo studio, Chainalysis analizza queste cifre, che hanno raggiunto un livello record lo scorso anno
I ricavi da ransomware sono esplosi in aumento nel 2023
Quando si parla di cybersicurezza, il ransomware rappresenta un rischio significativo per le aziende e le somme estorte nel 2023 hanno raggiunto livelli record, secondo l’ultima indagine di Chainalysis.
Il 2022 ha segnato un punto di svolta nella tendenza, ma a posteriori sembra più un’anomalia statistica che una vera e propria inversione di tendenza. E a ragione, le somme estorte nel 2023 sono state pari a 1,1 miliardi di dollari, quasi il doppio dell’anno precedente:
Figura 1 – Storico annuale degli importi pagati ai ransomware
Ora, la società di analisi on-chain attribuisce questo calo alla guerra in Ucraina e a uno spostamento delle priorità di queste entità maligne verso obiettivi politici. Tuttavia, queste giustificazioni vanno prese con le molle, dato che la guerra è ancora in corso e le cifre sono esplose nonostante tutto.
Un cambio di obiettivi
Al di là del trend, anche le cifre annunciate vanno trattate con una certa cautela, poiché Chainalysis sottolinea la difficoltà di stimarle con precisione.
L’azienda rivaluta regolarmente le sue statistiche man mano che perfeziona i suoi strumenti, motivo per cui, ad esempio, i pagamenti per il ransomware nel 2022 sono stimati a 567 milioni di dollari, rispetto alla cifra iniziale di 457 milioni di dollari.
Oltre all’aumento non trascurabile del 2023, tuttavia, si può osservare un cambiamento di tendenza tra le aziende prese di mira. Nel corso degli anni, gli operatori di questi programmi hanno teso a colpire una percentuale crescente di aziende con risorse consistenti.
Di conseguenza, il grafico seguente mostra una percentuale crescente di pagamenti superiori a un milione di dollari per il ransomware:
Figura 2 – Evoluzione dei pagamenti di oltre un milione di dollari a ransomware
Una volta estorto il denaro, può iniziare un lungo processo di riciclaggio del denaro, utilizzando una varietà di metodi. Il grafico seguente mostra alcuni dati interessanti.
Sebbene il loro utilizzo sembri in calo, le borse centralizzate rimangono una delle scelte preferite dalle entità malintenzionate. Questo è anche il caso dei mixer di criptovalute, che stanno tornando in auge dopo un leggero calo in seguito alle sanzioni dell’OFAC contro Tornado Cash, dimostrando senza sorpresa l’inefficacia delle misure adottate all’epoca:
Figura 3 – Mezzi utilizzati per riciclare i fondi estorti
Ora che il mercato è tornato a salire, sarà interessante esaminare le cifre per il 2024 del prossimo anno per vedere se ci sono correlazioni con l’andamento dei prezzi.
