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Queste società di criptovalute spendono milioni in attività di lobbying

by Tim

L’industria delle criptovalute si scontra spesso con la forte ostilità delle autorità di regolamentazione e dell’opinione pubblica, ma spende ingenti somme di denaro per difendersi. Questa è la conclusione di un rapporto di Crypto Head, che mostra come l’ecosistema abbia raddoppiato gli sforzi di lobbying rispetto allo scorso anno. Decrittazione.

Crypto lobbying: quando l’ecosistema paga per convincere il governo

Il rapporto si concentra sugli Stati Uniti, dove il lobbismo è legale, anche se regolarmente criticato. Come sottolinea il rapporto, l’attività di lobbying è quasi una necessità per le nuove industrie per educare i responsabili politici. Questo è ciò che l’ecosistema delle criptovalute ha iniziato a fare e i suoi sforzi si sono accelerati nell’ultimo anno.

A riprova, questa classifica delle società di criptovalute che hanno speso di più in attività di lobbying lo scorso anno. Robinhood, Ripple Labs (XRP) e Coinbase sono in cima alla lista:

Figura 1: spese di lobbying delle società di criptovalute

Figura 1: spese di lobbying delle società di criptovalute


Le somme sono ingenti. La piattaforma di investimento Robinhood, ad esempio, ha superato 1,3 milioni di dollari nel 2021 e anche Ripple Labs si sta avvicinando al traguardo di 1 milione di dollari. Il rapporto rileva anche il numero di lobbisti assunti da queste aziende. Coinbase ne ha assunti 23, rispetto ai 12 di Ripple Labs e ai 3 di Robinhood.

La spesa è salita alle stelle

Dal 2017 le spese di lobbying delle società di criptovalute sono salite alle stelle. Cinque anni fa erano solo 200.000 dollari. Ma nel 2021 il totale era di quasi 5 milioni di dollari:

Figura 2: crescita della spesa dal 2017

Figura 2: crescita della spesa dal 2017


A parte la spinosa questione della necessità di fare lobbying, questi dati dimostrano che l’ecosistema si è evoluto negli ultimi cinque anni. Sono state stanziate risorse sostanziali per influenzare i responsabili delle decisioni, che rimangono in gran parte non istruiti quando si tratta di criptovalute.

In cinque anni, le aziende hanno speso 9,5 milioni di dollari per esercitare pressioni sul governo degli Stati Uniti. Non sono disponibili cifre per altre parti del mondo, come l’Europa, ma è lecito supporre che iniziative simili siano in corso con l’Unione Europea.

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