Una speranza effimera? La comunità di Terra sperava di veder decollare il Luna Classic (LUNC), la pedina originale del progetto morente di Do Kwon. Ma l’arrivo di Binance non è bastato a riaccendere l’entusiasmo per la criptovaluta.
Binance non è stato il salvatore di LUNC
Una settimana fa, la più grande piattaforma di scambio attuale, Binance, ha annunciato che avrebbe partecipato al “burn” di LUNC. In altre parole, la borsa ha deciso di inviare le commissioni di transazione raccolte sulle coppie di trading LUNC/BUSD e LUNC/USDT all’indirizzo ufficiale di masterizzazione.
L’interesse dei detentori di LUNC era quello di rendere il token deflazionistico e il conseguente peso di Binance è stato particolarmente gradito. Ma l’iniziativa è stata inquinata da un’altra notizia: Do Kwon, il fondatore di Terra, è stato inserito nella lista rossa dell’Interpol.
La mossa ha avuto un effetto immediato, con un aumento di LUNC di quasi l’80% nel giro di poche ore. Ma l’entusiasmo si è un po’ affievolito nei giorni successivi. LUNC ha raggiunto un picco di 0,00037 dollari due giorni fa, ma è ben lontano dal suo massimo storico di quasi 120 dollari.
In definitiva, è difficile vedere questa iniziativa come qualcosa di diverso da una speranza sfrenata da parte dei detentori di LUNC che vogliono capitalizzare una possibile rinascita di interesse.
Binance ha bruciato solo lo 0,08% dell’offerta di UNDC
Alla fine, Binance ha bruciato 1,8 milioni di dollari in UNLK. Una somma non abbastanza elevata da avere un impatto definitivo sul prezzo della criptovaluta. Si tratta infatti solo dello 0,08% dell’offerta. Ci sono 6,8 trilioni di LUNC in circolazione, quindi l’incendio dovrebbe essere molto più grande per avere un impatto significativo.
Quello che dobbiamo ricordare di questa storia è che i tentativi di rilanciare i progetti sono spesso destinati a fallire. A maggior ragione quando il progetto in questione ha causato il collasso di altri importanti attori dell’ecosistema.