Segni che la catastrofica iperinflazione argentina è ormai radicata? La Banca Centrale Argentina ha annunciato l’emissione di una nuova banconota da 2.000 pesos, per facilitare le transazioni in contanti. La nuova banconota equivale attualmente a poco meno di 10 euro.
Nuova banconota emessa in Argentina per accompagnare l’inflazione
L’Argentina è uno dei territori più colpiti dall’inflazione. Nel 2022 ha raggiunto un livello record del 95%, mai visto dall’inizio degli anni Novanta. Il costo della vita è raddoppiato nel Paese, mentre il peso argentino (ARS) continua a scendere:
Il peso argentino è sceso costantemente negli ultimi anni
Attualmente un peso argentino equivale a 0,0049 euro. Il deprezzamento della moneta e l’aumento del costo della vita rendono più complesso l’uso del contante, da cui l’introduzione di una nuova banconota.
Banconote da 2.000 peso
La banconota da 2.000 pesos renderà più facile per i cittadini argentini pagare senza dover utilizzare tagli più piccoli. Finora il taglio più grande era quello da 1.000 pesos. La misura non cambia nulla per i risparmi degli argentini, ma la banca centrale del Paese presenta comunque questo sviluppo sotto una luce positiva:
“Con l’avanzare del processo di digitalizzazione dei processi di pagamento, questo taglio più grande migliorerà l’operatività dei bancomat, ottimizzando al contempo gli scambi di contante. “
Per fare un paragone, è come se l’Europa decidesse di creare una banconota da 1.000 euro, quando attualmente il taglio più alto è di 500 euro. Questa misura sta solo recuperando una tendenza di fondo, ed è possibile che in futuro vedremo una banconota da 5.000 peso emessa dalla banca centrale argentina.
In Argentina, il dollaro è molto influente in virtù della sua relativa stabilità. La popolazione lo usa per ancorare i propri risparmi, piuttosto che averli in una valuta che sta rapidamente perdendo valore. Per contrastare questo fenomeno, il governo argentino ha recentemente annunciato la creazione di una moneta comune con il Brasile. Ma naturalmente ci vorrà del tempo e l’inflazione incontrollata difficilmente si fermerà fino ad allora.
