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Fine del TORN su Binance: il token Tornado Cash crolla del 50

by Patricia

Dopo che Binance ha annunciato la fine del TORN di Tornado Cash sulla sua piattaforma, il prezzo del token si è dimezzato. Come se la cava il protocollo con tutte le sfide che si trova ad affrontare

Binance cancellerà TORN da Tornado Cash

Dall’agosto 2022, il mixer di criptovalute Tornado Cash (TORN) si è trovato in una difficoltà dopo l’altra da quando l’Office of Foreign Assets Control del Tesoro statunitense ha sanzionato gli indirizzi del protocollo.

Sulla scia di questi eventi, il token TORN dell’applicazione sembra soffrire una lunga agonia, avendo perso quasi il 94% della sua valutazione da allora, e ha registrato un calo del 50% lunedì dopo l’annuncio del suo delisting su Binance.

In seguito all’annuncio, l’asset è sceso da un massimo giornaliero di 3,96 dollari a 1,83 dollari e si trova ora molto in basso nella classifica, al 1.223° posto, con una capitalizzazione di soli 3,8 milioni di dollari.

Secondo il comunicato stampa di Binance, le coppie di trading tra cui TORN saranno chiuse il 7 dicembre e i depositi non saranno più supportati dal giorno successivo. Inoltre, gli utenti avranno tempo fino al 7 marzo 2024 per ritirare le rimanenti TORN dalla borsa.

Qual è lo stato del protocollo?

Nonostante le difficoltà, va notato che Tornado Cash continua a funzionare. In termini di valore totale bloccato (TVL), i dati di DefiLlama mostrano che in tutte le blockchain siamo tornati ai livelli della corsa al rialzo di metà 2021, con 305 milioni di dollari:

Figura 1 - TVL presente su Tornado Cash

Figura 1 – TVL presente su Tornado Cash


Il numero di interazioni con il protocollo è simile. Tuttavia, il calo è significativo, con il numero di archiviazioni settimanali che è sceso da circa 6.000 prima delle sanzioni dell’OFAC a poco più di 1.000 ora:

Figura 2 - Depositi settimanali su Tornado Cash

Figura 2 – Depositi settimanali su Tornado Cash


Anche per quanto riguarda i prelievi possiamo trarre conclusioni simili. Tutti questi dati dimostrano che Tornado Cash non è morto, ma ha comunque subito un notevole rallentamento da quando gli indirizzi dei suoi smart contract sono stati inseriti nell’elenco degli Specially Designated Nationals (SDN).

A tal proposito, la scorsa settimana la Blockchain Association ha presentato un “amicus brief” in merito alla causa d’appello in cui i querelanti chiedono la rimozione del mixer dalla lista SDN:

Lo scorso agosto Roman Storm, uno dei co-fondatori di Tornado Cash, è stato arrestato negli Stati Uniti, mentre lo sviluppatore Alexey Perstev è stato rilasciato nei Paesi Bassi ad aprile.

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