Stronghold Digital, una società di estrazione di Bitcoin che si basa su rifiuti di carbone per le sue operazioni, è in vista di un IPO multi-milioni di dollari.
In breve
- Stronghold Digital è pronta per una IPO del valore di 104 milioni di dollari.
- L’azienda usa carbone di scarto per alimentare la sua operazione di estrazione di Bitcoin.
Secondo un deposito presso la Securities and Exchange Commission (SEC), la società di estrazione di Bitcoin Stronghold Digital sta puntando a un’offerta pubblica iniziale (IPO) del valore compreso tra 94 e 104 milioni di dollari.
Secondo il documento di deposito, Stronghold sta offrendo 5.882.352 azioni ordinarie di classe A quotate al Nasdaq con il ticker “SDIG”, con un prezzo di offerta pubblica iniziale tra $16,00 e $18,00 per azione.
Il ricavato netto dell’IPO dell’azienda è di circa 89,6 milioni di dollari, assumendo un prezzo per azione di 17,00 dollari.
Stronghold IPO
Stronghold’s SEC filing definisce la futura road map della società.
Al momento del deposito, Stronghold gestiva circa 3.000 “computer per l’estrazione di criptovalute” o “miners”. L’azienda ha anche stipulato accordi con tre fornitori per l’acquisto di altri 26.150 minatori – il 72% dei quali sono previsti per essere consegnati quest’anno.
Un ulteriore 21% dei minatori dovrebbe essere consegnato durante il primo trimestre del 2022, con il restante 6% previsto “durante il resto” del prossimo anno.
Stronghold ha anche detto che con parte dei proventi di questa offerta, l’azienda intende procurarsi circa 55.800 minatori aggiuntivi.
Nel dossier della SEC, Stronghold descrive il suo impianto minerario a Scrubgrass, in Pennsylvania, come una “centrale di rifiuti di carbone rispettosa dell’ambiente”, ma ci sono prove contrastanti su come i rifiuti di carbone abbiano un impatto sull’ambiente.
Rifiuti di carbone e Bitcoin
L’estrazione di Bitcoin richiede un’immensa quantità di elettricità, spesso a livelli superiori a quelli della maggior parte dei paesi del mondo.
Come risultato della sua sete di elettricità, l’estrazione di Bitcoin è stata messa sotto tiro per il suo impatto sull’ambiente, con critiche tipicamente rivolte all’estrazione che utilizza combustibili fossili ad alta intensità di carbonio.
Il carbone di scarto, noto anche come rifiuto di carbone, è il materiale lasciato dall’estrazione tradizionale del carbone.
Greg Beard, CEO di Stronghold Digital, ha detto in precedenza che la strategia ambientale dell’azienda permette l’estrazione di Bitcoin dando un “contributo trasformazionale all’ambiente”.
Bill Spence, co-presidente di Stronghold Digital, ha anche precedentemente detto che l’azienda impiega “tecniche di estrazione di criptovalute del 21° secolo per rimediare agli impatti dell’estrazione del carbone del 19° o 20° secolo in alcune delle regioni più trascurate dal punto di vista ambientale degli Stati Uniti”.
Inoltre, una presentazione della Western Pennsylvania Coalition for Abandoned Mine Reclamation precedentemente condivisa con Decrypt, i rifiuti di carbone “possono ora essere economicamente bruciati grazie alla tecnologia avanzata”.
Tuttavia, una combustione più efficiente non si traduce necessariamente in benefici per l’ambiente. Bruciare i rifiuti di carbone crea ancora tossine ambientali, e secondo l’Energy Justice Network, per ogni 100 tonnellate di rifiuti di carbone bruciati vengono create 85 tonnellate di cenere tossica.