MicroStrategy presenta MicroStrategy Orange, un nuovo protocollo di identità decentralizzato (DID) basato sulla blockchain di Bitcoin. Appena annunciato, il progetto ha già scatenato critiche sui rischi che le registrazioni potrebbero comportare per la sicurezza e la decentralizzazione della rete Bitcoin.
Un’identità decentralizzata registrata su Bitcoin
MicroStrategy, società statunitense specializzata in business intelligence, è oggi nota soprattutto per il suo significativo investimento in Bitcoin. Da diversi anni MicroStrategy è la società pubblica che detiene il maggior numero di Bitcoin al mondo, per un totale di 214.400 BTC, ovvero quasi 13 miliardi di dollari.
Michael Saylor, l’amministratore delegato della società, è noto per la sua posizione molto favorevole ai Bitcoin nei media tradizionali e per le sue forti opinioni sulle altcoin. All’inizio di questa settimana ha annunciato l’ulteriore acquisizione di Bitcoin da parte di MicroStrategy per 7,8 milioni di dollari.
L’azienda ha recentemente presentato il suo nuovo progetto, MicroStrategy Orange, un protocollo di identità decentralizzato (DID) che si basa sulle voci della blockchain di Bitcoin.
MSTR lancia la piattaforma open source di identità decentralizzata Microstrategy Orange https://t.co/mhcmN47mFj pic.twitter.com/vE2IurPIkG
– Galoy (@GaloyMoney) May 1, 2024
L’azienda ha condiviso una specifica preliminare non ufficiale del progetto, con i seguenti dettagli:
“Il metodo Bitcoin Registration DID (did:btc) utilizza esclusivamente la blockchain Bitcoin per memorizzare e recuperare le informazioni DID. Gli UTXO sulla blockchain sono utilizzati per controllare i DID. La scrittura dei dati nel testimone della transazione consente una maggiore scalabilità e verbosità nella creazione dei documenti DID, riducendo al contempo le commissioni e lo spazio di blocco consumato. “
In sintesi, i DID di MicroStrategy Orange utilizzeranno un meccanismo simile ai protocolli Ordinals o Runes.
Quali sono i limiti dei DID MicroStrategy?
Anche se MicroStrategy non ha ancora comunicato pubblicamente questo nuovo progetto, ha già attirato molte critiche, in particolare da parte di Luke Dashjer.
Dashjer vede le iscrizioni alla blockchain come un attacco diretto alla rete Bitcoin. Sostiene che questo utilizzo non era previsto dal protocollo e potrebbe compromettere la sicurezza e la decentralizzazione della rete, anche a causa della grande quantità di dati necessari per questo tipo di transazioni.
Infatti, aumentare troppo le dimensioni della blockchain rende la convalida più complessa, richiedendo più spazio di archiviazione nel tempo, penalizzando i nuovi validatori della rete.
Inoltre, come i protocolli Ordinals o Runes, i DID di MicroStrategy dipendono dalla scalabilità della stessa blockchain Bitcoin. È quindi difficile prevedere un uso estensivo di questi DID senza rischiare di congestionare la rete, come accade nei periodi di alta attività.
Fin dai primi acquisti di BTC da parte di MicroStrategy, la comunità si è interrogata sulle motivazioni dell’azienda. Ora possiamo essere certi che, oltre all’aspetto di investimento e di riserva di valore del Bitcoin, l’azienda potrebbe sviluppare in futuro diverse applicazioni sulla blockchain del Bitcoin, rendendo più utile il suo capitale in BTC.