La corsa all’intelligenza artificiale (AI) continua, e ora è il turno di Google di giocare una delle sue carte. Il gigante ha appena rilasciato Gemini, un modello di AI generativa multimodale. Diretto concorrente di ChatGPT di OpenAI, è destinato a ritagliarsi un posto in quello che è ormai un panorama affollato. Diamo un’occhiata più da vicino al nuovo arrivato
Gemini, l’intelligenza artificiale di Google con grandi ambizioni
Gemini è disponibile in tre versioni: Gemini Ultra, Gemini Pro e Gemini Nano. Ogni versione è adattata ai compiti richiesti e ai dispositivi utilizzati – Nano è progettato per i dispositivi mobili. Gemini Ultra è la versione più potente, progettata per compiti molto complessi.
Questo modello è in grado di consultare diversi tipi di informazioni (testo, immagini, video) per estrarre dati. Secondo lo scienziato capo di Google, Jeff Dean, Gemini è addirittura in grado di superare le prestazioni umane quando si tratta di comprensione linguistica massiva multitask (
).
A differenza di ChatGPT, Gemini è stato progettato fin dall’inizio per essere multimodale. Al contrario, l’AI di OpenAI è partita da un modello testuale prima di estendere le sue capacità. Inoltre, Gemini può recuperare informazioni dal Web, a differenza della versione gratuita di ChatGPT, i cui dati si fermano a una certa data.
L’AI più potente del momento?
Secondo Google, Gemini supera le capacità di ChatGPT 4V in 6 degli 8 benchmark utilizzati per valutare le capacità di un’IA. Questo lo renderebbe il modello più potente oggi disponibile. Gemini è in grado di generare testo, immagini, righe di codice o video.

Confronto tra Gemini e GPT-4V su otto benchmark
Gemini è stato integrato in Bard, il modello di intelligenza artificiale generativa basato sul testo di Google. È quindi già possibile testarne le capacità. Gemini Nano sarà inoltre integrato nativamente nel Pixel 8 Pro, l’attuale smartphone di punta di Google
Gemini sarà utilizzato anche in altri servizi offerti da Google, tra cui la ricerca, la pubblicità e il browser Google Chrome. Secondo il comunicato stampa, questi cambiamenti avverranno nei prossimi mesi. Gemini Ultra, la versione più potente del modello, è attualmente in fase di test. Sarà offerta a un numero limitato di clienti e sviluppatori all’inizio del prossimo anno.
Google sottolinea la “responsabilità” e la necessità che i modelli di intelligenza artificiale si evolvano in modo ragionato. In questo modo, si contrappone a OpenAI, un modello che ha destato preoccupazione nelle ultime settimane. Tutto sommato, questo dimostra che la corsa all’IA è iniziata e che Google crede fermamente nel futuro di queste tecnologie.