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USDT su Telegram: quando una delle stablecoin più centralizzate alimenta la criminalità online

by Christian

Negli ultimi anni, l’app di messaggistica Telegram è diventata una destinazione privilegiata per gli appassionati di criptovalute. Un’adozione su cui stanno cercando di cavalcare l’onda i mercati illegali, ampiamente alimentati dall’uso della stablecoin USDT.

Telegram vs dark market: è guerra aperta

L’ascesa delle criptovalute non sempre va nella direzione migliore. Infatti, gli attori malintenzionati spesso preferiscono queste soluzioni digitali per ottenere pagamenti rapidi e apparentemente non tracciabili. Torneremo su questo argomento più avanti…

Una logica alla base della forte popolarità di alcuni mercati storici del darknet, come il famoso Silk Road. Un marketplace dedicato ai prodotti illegali, il cui fondatore, il controverso Ross Ulbricht, è stato recentemente graziato dal presidente Donald Trump, sotto la pressione dei libertari americani.

Lungi dal rallentare, l’interesse dei criminali per i pagamenti in criptovaluta sembra confermarsi con il passare del tempo. Sono più precisamente i modelli economici che evolvono, al fine di trovare il miglior supporto possibile per rimanere visibili e inafferrabili.

Una modifica recentemente segnalata dalla struttura di analisi e indagine on-chain Elliptic, nell’ambito di un rapporto completo pubblicato lo scorso gennaio.

In programma: lo sviluppo senza precedenti del “più grande mercato illegale online di tutti i tempi”, Huione Guarantee, sulla piattaforma di messaggistica Telegram, con un volume totale di transazioni stimato in 27 miliardi di dollari dal suo lancio nel 2021.

La stablecoin USDT in prima linea

Una messa in luce che ha portato alla chiusura definitiva di questo dark market lo scorso maggio, a seguito del blocco dei suoi canali pubblici e dell’inserimento del suo nome nella lista nera dell’app di messaggistica Telegram per impedirne la riapertura. Ma la partita è tutt’altro che vinta, vista la proliferazione congiunta di nuovi mercati simili come “Tudoo Guarantee”.

A quanto pare, un unico elemento sembra rimanere immutabile in questa equazione criminale: l’uso sistematico della stablecoin USDT. Infatti, questa criptovaluta altamente centralizzata e ancorata al dollaro sembra essere il mezzo di pagamento preferito su questi mercati.

Una scelta che può sembrare strana, dato che la società Tether è in grado di congelare i fondi coinvolti in operazioni illegali. Soprattutto se si considera la ferma volontà dimostrata da tempo dal suo amministratore delegato, Paolo Ardoino, di acquisire una buona condotta normativa.

Il rapporto della società Elliptic mette in luce un uso massiccio dell’USDT a fini criminali, al punto da stimarne l’importanza sulla base delle transazioni effettuate. Una realtà che non gioverà certamente agli affari del gigante Tether, già inserito nella lista nera in Europa dall’entrata in vigore del quadro normativo MiCA.

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